Bruxelles – Il tasso di occupazione nel 2018 per coloro che hanno conseguito la laurea nei tre anni precedenti era pari all’85,5%. Lo riportano i dati Eurostat sui neolaureati tra i 20 e i 34 anni d’età che hanno trovato un lavoro nell’Unione europea.
Rispetto al 2017 tale dato è di 0,6 punti percentuali al di sopra, mentre rispetto ai dieci anni precedenti è diminuito di 1,4 punti percentuali, quando nel 2008 il tasso di occupazione per coloro che avevano concluso l’istruzione universitaria era dell’86,9%.
I più alti tassi di occupazione per neolaureati nel 2018 sono stati registrati a Malta (96,7%), i Paesi Bassi (94,8%), la Germania (94,3%) e il Lussemburgo (94,0%). Mentre in quattro Stati membri dell’Ue la percentuale era inferiore all’80%, rispettivamente in Spagna (77,9%), Croazia (75,2%), Italia (62,8%) e Grecia (59,0%).
Nel nostro Paese l’alto livello di disoccupazione per i giovani con un livello d’istruzione terziaria, ha fatto si che la l’Italia si trovasse al penultimo posto nella classifica Europea dei lavoratori appena laureati, preceduta soltanto dalla Penisola ellenica, posizionandola molto al di sotto della media dell’Ue.
Tuttavia i neolaureati hanno registrato tassi di occupazione maggiori e sono stati generalmente meglio protetti dai rischi della disoccupazione giovanile rispetto ai loro coetanei che sono entrati nel mercato del lavoro con un livello di istruzione inferiore.