Bruxelles – Bisogna recuperare la maggioranza istituzionale con la quale si è partiti in questa legislatura e coinvolgere i verdi. E’ l’appello del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk rivolto ai deputati, “ai partner e a Ursula von der Leyen”, perché i verdi “rappresentano speranza e libertà, anche se non hanno un rappresentante nel Consiglio europeo”.
Le recenti nomine ai “top jobs” europei hanno tagliato fuori il partito dei Verdi, per il quale non si è lasciata nessuna casella, e gli europeangreens sono anche molto seccati per il metodo di scelta del presidente della Commissione, che ha lasciato da parte il criterio degli spitzenkandidaten. Il rapporto va dunque recuperato, per avere una maggioranza europeista più solida, che sembrava poter nascere in questa legislatura.
“Ho avuto un contatto stretto con i verdi in questi negoziati – ha rivendicato Tusk parlando davanti al Parlamento europeo -, perché una collaborazione con loro e la loro presenza nelle istituzioni dove si decide può portare benefici non solo alla coalizione di governo ma a tutta l’Unione europea”.
Tusk ha però aperto il suo intervento a Strasburgo tagliando corto con le polemiche che sono esplose in occasione del negoziato sulla scelta del presidente della Commissione europea su quale sia l’istituzione più democratica e rappresentativa nell’Unione, “non ha senso una disputa tra Consiglio e Parlamento – ha affermato -, sono ambedue istituzioni democratiche, e solo con un rapporto di fiducia si può lavorare per la nuova Europa, e per questo prima del vertice dei capi di Stato e di governo ho incontrato i rappresentanti del Parlamento”.
Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato come “abbiamo scelto rapidamente, ed abbiamo fatto buone scelte”. In particolare è soddisfatto del fatto che siano state indicate due donne e due uomini, “ne sono lieto e orgoglioso. E’ un cambiamento molto positivo, l’UE sceglie delle donne, non ne parla soltanto. Spero – ha aggiunto – che questo sia di ispirazione per il Parlamento”.
“Le decisioni sono state prese dal Consiglio europeo in cinque giorni poco gloriosi di patteggiamenti per un progetto diverso da quello a cui noi pensavamo”, ha risposto in Aula a Tusk Philippe Lamberts, co-presidente del gruppo dei verdi, secondo il quale “il Parlamento europeo esce indebolito, e ciascuno dovrà assumersi le sue responsabilità”.
Lamberts ha poi comunque voluto “ringraziare Tusk per le sue parole, ma in Consiglio e in Parlamento la volontà di confrontarsi non sembra condivisa, per usare un eufemismo. Questo però – ha poi concluso il leader verde – non mina il nostro entusiasmo nella lotta per la democrazia e i diritti”.