dall’inviato
Strasburgo – Fabio Massimo Castaldo compie l’impresa. E’ rieletto vicepresidente del Parlamento europeo, nonostante non abbia un gruppo politico alle spalle. Il Movimento 5 Stelle siede tra i banchi dei non iscritti, ma il regolamento prevede che un gruppetto di minimo 38 deputati possa proporre nomi di candidati. Castaldo li ha trovati, e ha concorso ad un voto che sembrava disperato. Al terzo e ultimo giro di votazioni, quello che metteva in palo l’ultimo seggio utile per una vicepresidenza, Castaldo l’ha spuntata. E’ la prima volta nella storia del Parlamento europeo che un “non iscritto” raggiunge questa carica.
Una prova di forza, visto che a contendersi l’ultimo posto disponibile erano i 5 Stelle, il gruppo dei conservatori (ECR) e i sovranisti (ID). Dai grillini arriva uno schiaffo agli-euroscettici e ai sovranisti, ai colleghi di governo della Lega, prima delegazione italiana nel nuovo Parlamento europeo per numero di parlamentari, e ai connazionali di Fratelli d’Italia, che avevano chiuso le porte in faccia dell’ECR ai pentastellati.
Fabio Massimo Castaldo è stato rieletto vicepresidente del Parlamento europeo.
Questo risultato è un riconoscimento del buon lavoro svolto dal #m5s all’interno del Parlamento europeo che deve essere la casa di vetro di tutti i cittadini. @FMCastaldo— M5S Europa (@M5S_Europa) July 3, 2019
Il voto premia il lavoro svolto da Castaldo nella passata legislatura, conclusa da vicepresidente del Parlamento europeo. Ma premia anche l’intensa attività svolta in questi giorni di sessione plenaria. Nell’era di Internet, e con il Movimento 5 Stelle ‘famoso’ per la sua natura multimediale, Castaldo a Strasburgo è tornato ai vecchi metodi tradizionali del volantinaggio, per promuoversi presso i colleghi.
Il voto serale è destinato lasciare strascichi. L’elezione di Castaldo è giunta al terzo voto. Quello precedente ha eletto solo due dei tre vicepresidenti in palio, e per l’ultimo decisivo round, data l’ora, il presidente David Sassoli ha chiesto all’Aula di procedere con votazione elettronica anziché con votazione scritta a scrutinio segreto. Il presidente del gruppo Identità e democrazia (ID), Marco Zanni, ha chiesto di attenersi al regolamento, ma la maggioranza dell’Aula ha optato per la più rapda soluzione elettronica.
I deputati del gruppo ID hanno abbandonato l’Aula, abbassando il quorum e spianando la strada alla vittoria di Castaldo. Polemica e furiosa Mara Bizzotto, convinta che “il cordone sanitario messo in piedi contro la Lega di Matteo Salvini per evitare la mia elezione a vicepresidente del Parlamento europeo, è uno schiaffo alla democrazia”. L’europarlamentare denuncia il “vergognoso affronto contro 9 milioni di italiani che hanno votato la Lega facendola diventare il primo partito in Italia e in tutta Europa”. Alla luce di come sono andate le cose “oggi ha perso la democrazia, non la Lega di Salvini”. Ma soprattutto, si possono complicare i rapporti di governo in Italia.