dall’inviato
Strasburgo – Ska Keller è la candidata ei Verdi per la presidenza del Parlamento europeo. La decisione è stata presa dal gruppo in occasione della riunione tenuta a Strasburgo nel primo giorno di lavori dei nuovi parlamentari europei. Oggi si tiene la prima riunione d’Aula, quella che formalmente e ufficialmente apre la nuova legislatura europea. L’elezione del presidente dell’Eurocamera avverrà domani, ma c’è tempo fino a tutto oggi (alle 22.00, orario prorogato rispetto alle 19.00 decise due giorni fa) per depositare i nomi dei candidati. Per i Greens il nome è quello di Ska Keller.
Tedesca, donna, giovane, esponente di una nuova classe politica. Keller è un punto di rottura con la politica conosciuta finora. I Verdi puntano tutto sull’agenda politica, certo, ma intendono che a portarla avanti sia la capofila di una nuova generazione di europeisti, attenti ai bisogni dei giovani di oggi, che rappresentano il futuro dell’Europa.
Non solo. I Verdi vogliano dare lo scossone ad un’Europa tenuta in scacco dai governi, i cui leader ancora non sanno trovare accordi politici per le nomine delle più alte cariche istituzionali. L’impossibilità di trovare intese ha costretto il Parlamento europeo a modificare l’agenda dei lavori, rinviando di un giorno l’elezione del Parlamento e di conseguenza costringendo l’istituzione democraticamente eletta a rinviare le sue attività. La prima cosa che il nuovo Parlamento europeo deve fare dopo le elezioni europee è eleggere il presidente, solo dopo può iniziare a lavorare.
La modifica dell’agenda dei lavori in Parlamento mostra quanto l’Europa degli Stati abbia la meglio sul Parlamento europeo, che tenta di ribellarsi. “Non possono essere i capi di Stato e di governo a decidere chi dovrebbe essere il prossimo presidente del Parlamento europeo”, critica Keller. “Spetta al Parlamento e solo al Parlamento decidere il nostro Presidente per due anni e mezzo”.
La candidatura sarà anche un banco di prova per la maggioranza a quattro che i principali gruppi pro-europeisti intendono formare. Cristiano-democratici (PPE), socialdemocratici (S&D), liberali (RE) e Verdi hanno deciso di provare a lavorare assieme nella prossima legislatura. Ora i Verdi sfidano gli alleati sulla presidenza del Parlamento europeo.