dall’inviato
Strasburgo – Decisi a sfidare tutto e tutti. Il governo nazionale, innazitutto, considerato come tirannico e insensibile alle esigenze locali. E poi l’Unione europea, vista come traditrice e quindi complice di Madrid. Si sfida anche il caldo estivo, che si fa sentire eccome. Ma i tanti catalani che si sono riversati a Strasburgo, sul piazzale antistante la sede del Parlamento europeo, intendono farsi sentire ancora di più.
La questione catalana viene riportata prepotentemente alla ribalta europea in occasione della prima seduta del nuovo Parlamento. Nel giorno dell’insediamento dei nuovi eurodeputati, ci sono tre posti vuoti: quelli degli indipendentisti catalani Oriol Junqueras, Carles Puidgemont e Toni Comin. Il primo è stato arrestato per il tentativo di secessione della Catalogna, gli altri due si sono rifugiati in Belgio per evitare di comparire davanti alla giustizia spagnola.
C’è un paradosso tutto democratico, nella vicenda tanto catalana e pure molto europea. I tre si sono candidati alle elezioni europee, e sono stati eletti. Dovrebbero dunque sedere in Parlamento europeo, ma i loro scranni sono vuoti. Il governo di Madrid non ha dato il benestare. Spetta alle autorità nazionali ‘garantire’ per gli eletti, ma i deputati eletti catalani sono considerati fuorilegge in patria, termine peraltro su cui non c’è sintonia. La ‘patria’ dei due catalani non è la stessa di chi siede alla Moncloa.
Bandiere indipendentiste catalane colorano l’ingresso del Parlamento europeo. Sono attesi 6.000 manifestanti per chiedere che si colmi il vuoto di diritto venutosi a creare in Catalogna. Una questione delicata, e per questo evitata. Gli Stati membri dell’UE, in Consiglio, non se la sentono di sposare la questione catalana per paura di effetti domino.
In Parlamento europeo i liberali di Guy Verhofstyadt hanno sacrificato Puidgement per i più numerosi esponenti di Ciudadanos. Questi ultimi, unionisti, hanno chiesto e ottenuto il veto sul separatista catalano.
Anche per questo la questione catalane viene riproposta fuori dal Parlamento europeo, unica istituzione direttamente eletta dai cittadini europei. Nella prima seduta della nuova Eurocamera, è il deputato irlandese di Sein Fein Matt Carthy (GUE) a prendere la parola per denunciare l’assenza dei due parlamentari europei catalani democraticamente eletti.