Bruxelles – Continunano le lamentele degli agricoltori italiani sull’accordo di libero scambio dell’Unione europea con il Vietnam. Le decisioni prese sulle 80mila tonnellate di riso a dazio zero che entreranno in Europa creano un clima di preoccupazione nei risicoltori, che hanno paura della possibile concorrenza che si verrebbe a generare dall’introduzione di merce a più basso costo di manodopera e meno rigidità, sostengono, nei parametri sanitari e qualitativi.
Secondo Confagricoltura “l’intesa non è del tutto soddisfacente”. Il presidente della confederazione, Massimiliano Giansanti, spiega anche che “I nostri risicoltori hanno già subito le pesanti conseguenze determinate dalle concessioni fatte a Myanmar e Cambogia”.
Non ci sono però solo lati negativi. È lo stesso Giansanti a dire che “per altri settori si aprono interessanti opportunità su un mercato in forte accelerazione”, un esempio è il mercato crescente del vino nel paese del sud-est asiatico che “per le nostre esportazioni si prevede la soppressione dei dazi nell’arco di sette anni dall’entrata in vigore dell’accordo bilaterale”.
Importante sarà anche l’eliminazone dell’obbligo delle visite ispettive per gli stabilimenti europei nel caso in cui siano introdotti nuovi prodotti agricoli nel proprio territorio e la possibilità di circoscrivere la chiusura delle importazioni provenienti dal Vietnam alle aree interessate da problemi di tipo sanitario e fitosanitario, permettendo così di risparmiare denaro e avere maggiore controllo sulla qualità dei prodotti.