Bruxelles – Premette di “non avere molto da dire”, ma poi il presidente del Consiglio entra nel merito della questione SeaWacht e del suo capito, Carola Rackete, la giovane che ha forzato i divieti di sbarco impartiti dalle autorità italiane attraccando nei porti nazionali per portare a terra di 40 migranti a bordo dell’imbarcazione. Giuseppe Conte si leva allora qualche sassolino dalle scarpe, attizzando lo scontro frontale con la Germania.
“Non so se la cancelliera tedesca Angela Merkel mi parlerà. Se mi chiede di Carola Rackete, potrebbe essere l’occasione per chiedere conto dell’esecuzione della pena per la vicenda Von Thyssen”, dice Conte alla stampa, arrivando a Bruxelles per il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell’UE.
Il riferimento è alla vicenda giudiziaria conclusasi nel 2016, quando la Cassazione ha confermato le condanna di primo e secondo grado per l’incidente avvenuto la notte del 6 dicembre 2007 negli stabilimenti torinesi del gruppo industriale tedesco. Allora persero la vita sette operai, e per questo fatto, ricorda l’inquilino di palazzo Chigi, “due manager della Thyssen sono stati condannati in Italia dopo regolare processo che si è esaurito in tutti i gradi di giudizio”.
L’Italia dunque affonda il colpo, in risposta all’ennesimo scontro con i partner europei sulla questione dell’immigrazione. C’è la sensazione che ancora una volta il Paese sia stato lasciato solo a gestire il fenomeno, con alleati non percepiti come tali capaci di pretendere senza dare nulla in cambio.
Conte arriva dunque nella capitale dell’UE con i malumori di un governo e di un Paese su un tema molto delicato. Cerca di fare da pacere, sottolineando come molti abbiano visto in Rackete un’eroina, come altri abbiamo invocato la disobbedienza civile, e “altri che l’hanno coperta d’insulti”. In questo dibattito “io non appartengo né all’uno né all’altro partito”, sottolinea Conte. Il premier invita ad astenersi dagli insulti perché “non è giusto”, così come chiede di “non evocare concetti come la disobbedienza civile”.
In tutta la vicenda “io ci vedo un ricatto politico, condotto attraverso 40 persone”, dice ancora Conte. Scarica Carola Rackete, perché, sottolinea, “se sono un eroe le mie battaglie le conduco da solo, non attraverso altre 40 persone”. Quindi ricorda che lo sbarco coatto è avvenuto dopo 15 giorni, durante i quali la SeaWatch“avrebbe potuto raggiungere tanti altri porti”. Invece ha fatto rotta sull’Italia. Ragioni geografiche, ma fino a a un certo punto. Qualcun altro ha deciso di non mettere a disposizione i propri porti.
Nella rinnovata contrapposizione tra Italia e Europa non manca la partita delle nomine. Conte continua a rivendicare per il Paese “un portafoglio economico di peso”. A suo giudizio “questo è il modo migliore per difendere gli interessi degli italiani in questa congiuntura economica”.