Bruxelles – “Ho deciso di far fuori Lübcke per via del suo discorso pronunciato nell’ottobre del 2015”. L’estremista di destra Stephan Ernst ha rotto il silenzio, ed ha confessato agli inquirenti l’omicidio di Walter Lübcke, esponente dell’Unione cristiano-democratica tedesca (CDU) trovato morto ad inizio giugno sulla terrazza della sua casa a Kassel. A uccidere il politico tedesco un colpo di pistola esploso da distanza ravvicinata da Lübcke, per sua stessa ammissione.
Omicidio politico dunque quello commesso dal quarantacinquenne estremista tedesco, legato a gruppi neonazisti, che ha dichiarato di aver compiuto il delitto da solo. L’esponente di punta dell’Unione cristiano-democratica è stato ucciso proprio perché si era espresso a favore dell’accoglienza dei profughi in Germania e in difesa dei valori umani del cristianesimo, e contro ogni forma razzismo ed estremismo politico.