Bruxelles – Si acuisce sempre più lo scontro sul sistema di etichettatura “Nutri-score” che alcune multinazionali, come Nestle’, stanno adottando in accordo con alcune grandi catene di distribuzione europee. Il Nutri-Score è un’etichetta semplificata basata su lettere, da A ad E, e cinque colori, da verde scuro a rosso, che dovrebbero incentivare o disincentivare l’acquisto di prodotti sulla base della loro composizione calcolata su 100 grammi o 100 ml.
“Si tratta evidentemente di un sistema che va contro una dieta sana ed equilibrata composta da tutti gli alimenti nel giusto equilibrio, che penalizza prodotti di eccellenza come l’olio d’oliva, premiando invece prodotti artificiali e di sintesi”, denuncia Luigi Scordamaglia, numero uno di Filiera Italia, l’associazione dell’industria agri-food italiana.
Scordamaglia torna a denunciare che si tratta di “un sistema che fa il gioco di poche multinazionali che decidono di adottarlo per andare sempre più verso l’omologazione dell’alimentazione, ponendo a serio rischio la dieta mediterranea, modello che ha reso la popolazione italiana la più longeva al mondo (insieme ai giapponesi)”.
Le aziende italiane sono contro questo sistema “che carpisce la buona fede del consumatore e fa solo il gioco delle multinazionali estere lontane dal nostro modello alimentare. Vedremo chi tra queste sceglierà di adottarlo anche nel nostro Paese”, conclude Scordamaglia.
“Con l’inganno delle etichette a semaforo si rischia di sostenere, con la semplificazione, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo non solo la salute dei cittadini ma anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare la decisione della multinazionale Nestle’ di utilizzare entro il 2019 l’etichetta nutrizionale a “semaforo” nutriscore sui suoi prodotti nei Paesi europei.
Secondo Prandini “si tratta di una decisione intempestiva e sbagliata, che cerca di condizionare il dibattito in corso nell’Unione Europea per individuare un approccio armonizzato dopo il traffic light inglese e il nutriscore francese ma anche quello a livello internazionale dove l’Italia ha recentemente sventato il tentativo di promuovere bollini allarmistici che avrebbero colpito le tipicità Made in Italy in una risoluzione dell’Onu”.
Nestle’ ha annunciato che nei prossimi mesi introdurrà questa etichetta in Europa, a partire da Belgio, Svizzera e Francia. “Gli europei vogliono sempre di più sapere cosa c’è negli alimenti e nelle bevande che consumano, e noi vogliamo fornire loro queste informazioni rapidamente e facilmente”, afferma in una nota il Ceo di Nestlé Europa Marco Settembri.