Bruxelles – Il Parlamento europeo decide di dare una mano alle trattative per la scelta delle persone che occuperanno i “top jobs” europei nella prossima legislatura e lavora a rinviare di 24 ore l’elezione del suo presidente. Questa è la proposta dei capigruppo, che sarà discussa, e con ogni probabilità approvata, domenica prossima, poche ore prima del Consiglio UE straordinario convocato alle 18 per trovare i nuovi presidenti di Commissione, Consiglio, Bce e Alto rappresentante, in un pacchetto complessivo che riguarda anche il presidente del Parlamento.
Domenica alle 12 i capigruppo si riuniranno nell’Ufficio di presidenza, al quale, dopo una mezzora, parteciperà anche il presidente del Consiglio Donald Tusk, per informare delle trattative tra i capi di governo e per apprendere le posizioni del Parlamento.
Poi alle 18 inizierà il Consiglio, al quale parteciperà, nella fase iniziale, anche il presidente del parlamento Antonio Tajani. Nel comunicato di convocazione è però già scritto, in una nota in corsivo, che la riunione potrebbe protrarsi sino alla prima colazione di lunedì primo luglio. Il Parlamento avrebbe dovuto eleggere i suoi vertici il 2, ma con la decisione che sarà presa in questa prima riunione ci sarà solo l’apertura formale della legislatura e probabilmente le presentazioni di candidature per la presidenza, il 3, mercoledì, si procederà invece alle votazioni, che sono previste dalle 9 del mattino fino alle 23, ma se ci sarà un accordo si potrebbe finire anche prima.
Intanto i negoziati a livello governativo procedono con difficoltà. Oggi in Germania una riunione del vertici di CDU-Csu, cona Angela Merkel e il candidato alla Commissione Manfred Weber dovrebbe ribadire questa scelta, bocciata però in Parlamento da socialisti e liberali, nonché da vari governi, come quello francese o quello lussemburghese.
Parlando al Bundestag nel pomeriggio Merkel ha ammesso che “la situazione è complicata”. Il nodo è nel sistema dello spitzenkandat, che la cancelliera non hai mai mostrato di apprezzare, ma che ora è in qualche modo costretta a sostenere vista la candidatura di Weber. “Secondo me – ha detto – il principio degli spitzenkandidat resta, anche se non sono in condizione di dire se sarà accettato nel Consiglio”. Dunque Merkel apre: “Il modello degli spitzenkandidat non dovrebbe essere messo da parte, ma – ha sottolineato – l’Europa deve essere in grado di agire, dobbiamo cercare soluzioni”. Con il presidente francese Emmanuel MAcron, che si oppone alla candidatura di Weber, Merkel ha riconosciuto che esistono “differenze di opinione”, ma che “sono legittime”.