Bruxelles – Solo una breve discussione “non siamo uno stabilimento industriale che deve produrre un tanto al giorno” e poi un rinvio alla prossima settimana. La procedura contro l’Italia per il debito eccessivo va avanti, ma senza fretta, anche perché è la prima volta che viene messa in campo ed è una questione piuttosto complessa.
Oggi al collegio dei commissari europei c’è stato “un dibattito in merito”, ma “breve”, ha spiegato il portavoce della Commissione Margaritis Schinas, il quale ha ricordato che “il cinque giugno scorso si è deciso che la procedura contro l’Italia è giustificata, e la Commissione sta continuando i suoi lavori secondo le indicazioni del Trattato”. Oggi dunque il tema è stato sul tavolo, ma “se ne è discusso brevemente e si è deciso di tornarci la prossima settimana”, ha aggiunto Schinas, rifiutando però di riferire sulle opinioni che sono state espresse.
Sul perché del rinvio, che comunque sarà a una data che precede di una settimana la riunione del ministri delle Finanze del 9 luglio dei 28 che dovrà decidere se procedere o meno, il portavoce ha spiegato che “non siamo uno stabilimento industriale che deve produrre una certa quantità di cose in un dato tempo… c’è una procedura, la stiamo seguendo, abbiamo ascoltato molti pareri e continueremo la prossima settimana”.
Nel frattempo il ministro dell’Economia Giovanni Tria, parlando ad un convegno a Tor Vergata (Roma), ha spiegato che “noi pensiamo che l’Italia sia sostanzialmente in linea con le regole di bilancio europee e sono ottimista per questa ragione riguardo alla procedura europea, non vedo ostacoli per un accordo”.
Per quanto riguarda l’aumento dell’IVA, il ministro conferma che “fa parte dell’attuale legge dello stato. Stiamo lavorando per evitarlo”.