Bruxelles – “Non ero per nulla ottimista sul raggiungimento della neutralità climatica Ue al 2050”. Questo è quanto afferma Angela Merkel al termine del Consiglio europeo del 20 e 21 giugno. La Cancelliera tedesca ribadisce tuttavia che la soluzione raggiunta “è meglio di quanto si possa aspettre riguardo l’attuale situazione climatica.”
In effetti uno degli argomenti presenti in agenda era proprio la discussione sul clima, all’interno dell’Agenda strategica dell’Unione, nella quale 24 Stati membri avevano esplicitato la volontà di raggiungere l’obiettivo di un’Europa a zero emissioni nette entro il 2050. La formulazione della bozza però non è stato possibile a causa dell’opposizione di Paesi dell’Est Europa, tra cui Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia ed Estonia, che ancora basano gran parte della loro economia sul carbone.
Per cui, a causa dell’opposizione di questi Paesi, il testo adottato fa riferimento solamente al fatto di dover “garantire una transizione verso una Ue climaticamente neutrale”, senza alcun riferimento al 2050 o qualsiasi altro termine temporale. Tranne in una nota al testo delle conclusioni del Consiglio (che però non è presente anche nell’Agenda strategica) che dice: “Per un’ampia maggioranza di Stati membri, la neutralità climatica deve essere raggiunta entro il 2050”.
L’Unione Europea parteciperà al Summit sul clima delle Nazioni Unite a settembre, e per quella data “bisogna identificare una linea comune che sia in linea con gli accordi sul clima” prosegue Merkel. Tali accordi sono stati presi durante la conferenza sul clima di Parigi dove è stato definito necessario un piano d’azione globale, inteso a rimettere il pianeta sulla buona strada per evitare cambiamenti climatici pericolosi, limitando il riscaldamento globale.
“E’ importante per cui dover agire, e la maggioranza degli Stati europei è d’accordo su una neutralità climatica entro il 2050” prosegue Merkel ribadendo però che “per impegnarsi in questo fronte alcuni Stati membri devono fare molto di più”.