Bruxelles – Fondi strutturali, fondi di coesione, spesa per la cooperazione rafforzata in materia di sicurezza e difesa comune. E poi il nuovo strumento di bilancio dell’eurozona. In una sola partola, MFF, quadro finanziario-pluriennale per il prossimo ciclo settennale 2021-2027. I capi di Stato e di governo vogliono provare a chiudere “entro la fine dell’anno”, vale a dire entro il vertice dei leader di dicembre (12 e 13). Le conclusioni del summit del Consiglio europeo fissano il crono-programma per un accordo politico sul budget. I leader effettueranno “uno scambio di opinioni nell’ottobre 2019, con l’obiettivo di raggiungere un accordo entro la fine dell’anno”.
La complessa partita negoziale entrerà dunque nel vivo dopo la pausa estiva. Intanto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiarito che non dovranno esserci tagli all’agricoltura. Un messaggio, assicura chi lo ha sentito lanciarlo, che è stato espresso con forza durante la riunione a porte chiuse di questa due giorni di summit. Le conclusioni sul dossier sono veramente snelle, tre righe appena, e non contengono alcun riferimento alle richieste italiane, che comunque trovano il sostegno dei Paesi dell’Est.
L’unica certezza è che il prossimo MFF sarà più leggero. L’uscita del Regno Unito dall’UE vedrà un contributore in meno al funzionamento dell’Unione europea, e gli Stati membri non hanno intenzione di coprire l’intero ammanco che si verrà a creare con la Brexit. In un contesto di riduzioni, tagli inevitabilmente dovranno essere fatti. L’Italia chiede di non penalizzare il settore primario. Nei prossimi mesi si capirà quanto l’Italia sarà capace di far valere le sue priorità.