Bruxelles – Il Consiglio europeo all’unanimità ha prorogato fino al 23 giugno 2020 le misure restrittive introdotte “in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia”. Una nota spiega che le misure, che si applicano alle persone dell’UE e alle imprese con sede nell’UE, sono limitate al territorio della Crimea e di Sebastopoli. Le sanzioni comprendono divieti relativi:
- alle importazioni di prodotti originari della Crimea o di Sebastopoli nell’UE
- agli investimenti in Crimea o a Sebastopoli, vale a dire che nessun cittadino europeo e nessuna impresa con sede nell’UE può acquistare beni immobili o entità in Crimea, finanziare imprese della Crimea o fornire servizi correlati
- ai servizi turistici in Crimea e a Sebastopoli, in particolare le navi da crociera europee non possono fare scalo nei porti della penisola di Crimea, salvo in caso di emergenza
- alle esportazioni di determinati beni e tecnologie diretti a imprese della Crimea o destinati ad essere usati in Crimea nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia e concernenti la prospezione, l’esplorazione e la produzione di petrolio, gas e risorse minerali. È inoltre vietato fornire assistenza tecnica o servizi di intermediazione, di costruzione o di ingegneria relativi ad infrastrutture in detti settori.
Come affermato nella dichiarazione dell’alta rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini a nome dell’UE, del 17 marzo 2019, a cinque anni dall’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia, “l’UE mantiene il suo fermo impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. L’UE non riconosce e continua a condannare tale violazione del diritto internazionale”.
A partire dal marzo 2014 l’UE ha gradualmente imposto una serie di misure restrittive nei confronti della Russia in risposta a una “deliberata destabilizzazione dell’Ucraina”, comprese le sanzioni rinnovate oggi. In risposta alla crisi in Ucraina sono in vigore altre misure dell’UE, tra cui:
- sanzioni economiche riguardanti settori specifici dell’economia russa, attualmente in vigore fino al 31 luglio 2019
- misure restrittive individuali, attualmente nei confronti di 170 persone e 44 entità, che sono soggette al congelamento dei beni e al divieto di viaggio in quanto le loro azioni hanno compromesso l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.