Bruxelles – L’inizio delle procedere di adesione per Albania e Macedonia del Nord sono rinviate ai prossimi mesi, con una decisione definitiva che verrà presa “non oltre ottobre 2019”. Com’era già stato ampiamente anticipato, gli Stati membri dell’UE non sono pronti di dare il via libera all’avvio di negoziati con Tirana e Skopje già adesso, come invece richiesto dalla Commissione europea alla fine del mese scorso.
I ministri degli Affari europei dei Ventisette (l’Italia non ne ha più uno da oltre tre mesi) riuniti a Lussemburgo hanno prodotto le conclusioni sull’allargamento che finirà sul tavolo dei leader tra quarantott’ore, il 20 e il 21 giugno. I leader sono chiamati a decidere, tra le altre cose, dell’adesione dei Paesi candidati. La decisione è quella di decidere in successivo. Il ‘sì’ o il ‘no’ è dunque rinviato. “Il Consiglio tornerà sull’argomento”.
Nelle conclusioni sull’allargamento i Ventisette più uno offrono le formule di circostanza che era lecito attendersi. “Il Consiglio riafferma il suo impegno per l’allargamento, che rimane una politica fondamentale dell’UE”, si legge nel documento. Relativamente ad Albania e Macedonia del nord i ministri auspicano di poter avviare i negoziati “quanto prima”, ma comunque non prima del vertice dei leader in programma in autunno.
Dunque i capi di Stato e di governo hanno un documento su cui poter esprimere il consenso e cercare di salvare un minimo la faccia, ammesso che ci riescano davvero. Non è detto che ad autunno Tirana e Skopje abbiano ciò che tanto vorrebbero, vale a dire l’apertura dei negoziati. L’obiettivo messo nero su bianco è quello di “giungere ad una decisione chiara e sostanziale” al più tardi a ottobre. Anche un rifiuto può essere una decisione chiara.