di Anna Ciancio
Le bufale esistono da tempi immemorabili, ma nell’era del web 2.0 il fenomeno si è intensificato in modo vertiginoso ed è divenuta urgente la necessità di contrastarlo. Dichiarare guerra alle fake news e ristabilire fiducia nel giornalismo sono gli obiettivi di NewsGuard, un progetto realizzato lo scorso anno negli Stati Uniti dal giornalista americano Louis Gordon Crovitz, che si avvale dell’intelligenza umana per verificare l’attendibilità delle notizie online attraverso nove criteri di valutazione.
Nella guerra alle fake news, la censura non è l’unica arma possibile: NewsGuard offre infatti un sistema pratico e facile da usare che cerca di garantire l’affidabilità delle informazioni proposte dai siti mediatici attraverso un’attenta analisi, tutto ciò senza alcun tipo di blocco dei contenuti.
NewsGuard si avvale della collaborazione di giornalisti esperti che valutano i siti di informazione attraverso nove criteri principali: in base all’esito dell’analisi viene determinata l’affidabilità o meno del sito. I cittadini avranno così a disposizione una guida di riferimento sulla credibilità della fonte che stanno visitando. A seconda del risultato ottenuto il sito riceverà un giudizio negativo o positivo: un bollino di colore rosso se ritenuto poco affidabile e di colore verde se al contrario verrà considerato rispettoso di alcuni criteri come la trasparenza e la correttezza delle informazioni. In Italia NewsGuard è disponibile da lunedì 13 maggio e viene coordinato da due Senior advaiser: Giampiero Gramaglia, direttore di Affari Internazionali, e Silvia Bencivelli, Giornalista scientifica. Al momento le valutazioni sono state elaborate per oltre il 70% dei siti di informazione online ma arriverà al 90% entro la fine del mese.
“Bisogna ristabilire fiducia e responsabilità nel giornalismo”, dichiara lo stesso Crovitz, ma la necessità di combattere la disinformazione è stata avvertita anche dai cittadini italiani, che in un sondaggio condotto in Italia da YouGov hanno evidenziato questa priorità: il 92% degli intervistati infatti ritiene che le informazioni false su internet siano un vero problema capace di dare una percezione sbagliata riguardo questioni di estrema importanza, come ad esempio il problema dei migranti. Preponderante è soprattutto il settore medico/scientifico che porta i cittadini a fidarsi di notizie spesso poco affidabili e messe in giro dagli stessi autoproclamati “esperti”: si pensi al caso stamina o ai vaccini.
Il problema della disinformazione sta diventando sempre più diffuso ma come ha dichiarato Riccardo Luna, direttore dell’agenzia AGI, è possibile contrastarlo attraverso “un giornalismo trasparente e corretto che quando sbaglia chiede scusa” e forse un algoritmo umano potrebbe fare la differenza.