Bruxelles – La Commissione europea ha deciso di proporre ai governi dell’Unione di aprire una procedura per debito eccessivo nei confronti dell’Italia. Ecco cosa vuol dire in pratica.
Intanto diciamo che questa procedura non è mai stata avviata nella storia dell’Unione, dunque l’Italia sarebbe il primo caso, in qualche misura “sperimentale”
Con la raccomandazione, la Commissione Ue chiede ai governi europei di esprimersi sulla necessità di avviare nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione sul debito. Dopo un passaggio tecnico dai direttori generali dei ministeri delle Finanze dell’Unione, si esprimerà l’Eurogruppo il 13 giugno a Lussemburgo, che invierà la sua opinione all’Ecofin che si incontrerà il 9 luglio a Bruxelles e prenderà la decisione definitiva sull’avvio formale della procedura. Ma qui c’è molta politica, dunque si potrà anche rinviare la decisione ad una riunione successiva, oppure si potrà dare ancora tempo al governo italiano se il ministro Giovanni Tria dovesse portare sul tavolo impegni di intervento. Insomma, i tempi possono diventare anche molto lunghi.
Se e quando i ministri decideranno di avviare la procedura, allora partirà per alcuni anni una stretta verifica periodica dell’applicazione tempistica e quantitativa delle misure correttive richieste dall’UE per rientrare dalla “deviazione significativa”. In sostanza si tratta di riforme strutturali e di manovre che significano aumento delle tasse tagli alla spesa pubblica.
Se l’Italia dovesse non applicare le misure di risanamento e fosse sorda a nuovi solleciti della Commissione, allora scatterebbero le multe (sempre dopo almeno due o tre anni) sotto forma di un deposito infruttifero dello 0,2% del PIL (un po’ più di 3,5 miliardi ai valori attuali), che potrebbe diventare una vera e propria multa se Roma dovesse continuare a non agire. Poi potrebbero essere sospesi i fondi europei e le multe potrebbero aumentare.
Ma non è ancora mai successo, non ci sono precedenti e dunque i dettagli di come si procederà li scopriremo solo vedendoli.