Bruxelles – Ritorno in campo di Silvio Berlusconi, che, fresco di elezione al Parlamento europeo, oggi è arrivato a Bruxelles per partecipare alla riunione del Partito Popolare Europeo (PPE). Nel meeting sono state discusse le strategie che il partito metterà in campo nei prossimi negoziati europei.
Una strategia che ha visto l’appoggio di tutti i partecipanti, e che prevede per il PPE di richiedere la presidenza della Commissione europea per Manfred Weber. Ritenuto, a detta dell’ex cavaliere, “indubitabilmente il migliore” in quanto “persona di molto senno, umile e rispettosa degli altri”, che ha continuato facendo presente come il gruppo dei popolari abbia “sempre condiviso le sue proposte” e di come “le sue decisione di voto sono sempre state le stesse che – il PPE – aveva nel suo animo”. Una scelta resa obbligata dalla grande partecipazione alle urne che rende questa decisione “anche un fatto di democrazia”, per non vedere le scelte degli elettori venire sfumate.
Una posizione confermata anche dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha ribadito come “il PPE non cambierà nome e resterà fermo su Weber come candidato”, dal momento che “senza PPE non vi è una maggioranza possibile in Parlamento”.
Non è mancato un intervento durante la riunione dei popolari da parte di Berlusconi per parlare dell’Italia. Senza entrare nei dettagli, l’ex premier italiano si è limitato a dire di aver parlato di “ciò che il paese ha subito negli ultimi 25 anni e della sfida cinese”, in cui ha trovato unanimità di accordo affincée quest’ultima non si trasformi in un confronto solo politico, economico e culturale, ma anche militare.
Nell’incontro con la stampa ha poi approfittato per parlare dei modi di Salvini di confrontarsi con Bruxelles in seguito alla notizia della lettera che la Commissione invierà all’Italia sulla questione debito. Modi ritenuti non del tutto idonei a trattare con qualcuno. È un “fatto di vita” dice Berlusconi, quello di creare un “clima cordiale” per trattare con qualcuno”, senza “battere i pugni sui tavoli”.