Bruxelles – Dopo le anticipazioni arrivate da Theresa May negli ultimi giorni, ecco che la prima ministra mostra il suo nuovo piano per uscire dall’Unione europea. Dopo che i dialoghi con i laburisti sul vecchio testo che accompagna l’accordo raggiunto con Bruxelles sono andati in frantumi, May ha deciso di cedere su alcuni punti affrontati e fortemente respinti duranti i passati colloqui. Questo accordo però sembra ancora non piacere ai Laburisti tanto quanto all’ala più estrema dei Conservatori.
Tra i punti centrali troviamo innanzitutto la possibilità da parte del Parlamento di poter votare su un eventuale secondo referendum sulla Brexit, oltre all’inserimento di obblighi a livello legale per imporre al prossimo governo di cercare delle alternative con l’UE sulla questione del confine tra Irlanda e Irlanda del Nord. Ed infine lascia campo libero ai deputati britannici di votare sull’introduzione di un’unione doganale con l’Unione europea.
Il piano verrà messo ai voti nella prima settimana di giugno, ma le prospettive non sono rosee. Il leader laburista, Jeremy Corbyn, ha già dichiarato che per lui “non vi sono cambiamenti fondamentali sull’allineamento al mercato unico e sull’unione doganale” e che il testo sembra “una rimasticatura di quanto già discusso”. Per i conservatori invece, Boris Johnson fa sapere che l’accordo “viola esplicitamente il nostro programma elettorale”.
Se dunque, come si prevede, il testo non dovesse passare neanche le prossime votazioni le possibilità di avere una soft Brexit calerebbero a picco secondo la prima ministra, che avverte sul come le uniche alternative rimaste sarebbero un no deal oppure la fine del processo di uscita. In ogni caso se si avrà un voto negativo, è previsto che la premier May presenti le sue dimissioni, aprendo così anche una terza via che è quella di indire nuove elezioni generali e lasciare al futuro governo il fardello della Brexit.