Bruxelles – “Embargo sul petrolio, restrizioni su alcuni investimenti, congelamento dei beni della banca centrale siriana detenuti nell’UE e restrizioni all’esportazione di attrezzature e tecnologie che potrebbero essere usate a fini di repressione interna nonché di attrezzature e tecnologie per il monitoraggio o l’intercettazione delle comunicazioni telefoniche o online”. Sono queste alcune delle misure restrittive dell’Unione Europea che Il Consiglio ha prorogato fino al 1º giugno 2020 nei confronti della Siria e dei sostenitori del regime.
L’UE mantiene attivo l’impegno a voler trovare una soluzione politica stabile e duratura, ed è per questo che 270 soggetti sono esposti a divieto di viaggio e congelamento dei beni, ritenuti responsabili della violenta repressione della popolazione siriana. Nell’elenco delle sanzioni figurano anche 70 entità, in quanto traggono vantaggio dal regime o lo sostengono.
Inoltre cinque persone sono state rimosse dalla lista nera poichè decedute, per il Cosniglio “un’entità che ha cessato di esistere è un’entità per la quale non esistevano più motivi perché continuasse ad essere oggetto di restrizioni”.