Bruxelles – “I dialoghi sono arrivati fino a dove è stato possibile”, cioè non abbastanza lontano per siglare un’intesa. Dopo l’affermazione di Jeremy Corbyn, leader del partito Laburista, la prima ministra inglese Theresa May ha accusato la controparte di essere la responsabile dello stallo raggiunto nei colloqui per la Brexit.
I have written to Theresa May to say that talks on finding a compromise agreement for leaving the European Union have gone as far as they can.
The government's growing weakness and instability means there cannot be confidence in its ability to deliver. pic.twitter.com/H27qxDleaB
— Jeremy Corbyn (@jeremycorbyn) May 17, 2019
In particolare asserisce la May “non siamo stati in grado di superare il fatto che non ci sia una posizione comune nel partito Labour riguardo se vogliono la Brexit o avere un secondo referendum e provare ad invertirne il processo”. È stato poi lo stesso portavoce della premier a confermare come la consapevolezza di una impossibilità a raggiungere un accordo c’era già da entrambe le parti: “Era chiaro al governo la scorsa notte che i colloqui non avrebbero raggiunto una conclusione positiva”.
Corbyn ha poi sottolineato come “mentre ci sono alcune aree in cui il compromesso è stato possibile, non è stato possibile colmare importanti lacune politiche tra i due partiti” e ha continuato attaccando May per la sua “crescente debolezza e instabilità di governo”, il che significa per lui che “non vi è la fiducia necessaria per garantire tutto ciò che potrebbe essere concordato”.
Una fonte di Downing Street ha insistito sulla tesi di May secondo cui il conflitto interno ai Labour su un referendum avrebbe reso impossibile l’accordo, addossando molte colpe a Keir Starmer, Segretario ombra per la Brexit, che avrebbe “opinioni piuttosto contrastanti sulla questione, ed era proprio lui ha guidare i laburisti nei negoziati”.
Infine, il leader dell’opposizione, ha dichiarato anche come si impegnerà a considerare “qualsiasi nuova proposta portata in parlamento” ma, continua Corbyn, “senza significativi cambiamenti continueremo ad opporci all’accordo del governo, dal momento che per noi non salvaguarda i posti di lavoro, gli standard di vita e le industrie manifatturiere britanniche”.
L’impasse arriva dopo che May ha annunciato che si impegnerà a fissare una data per le sue dimissioni dopo il quarto voto sull’accordo raggiunto dal governo con l’UE, che vorrebbe tenere la prossima settimana.