Roma – “No”. Angela Merkel utilizza la più semplice delle risposte con i cronisti della Suddeutsche Zeitung per dire la sua opinione sull’ingresso nel PPE della Lega di Matteo Salvini. Dalla lunga intervista rilanciata in Italia dal quotidiano La Stampa, si capisce che la Cancelliera ha ancora molto da dire, specialmente sul futuro dell’Europa a dieci giorni dal voto per il nuovo Europarlamento. Con quale ruolo si capirà in seguito, perché nonostante la rinuncia a una ulteriore ricandidatura in Germania, c’è chi sostiene che lei coltivi segretamente ambizioni bruxellesi.
“Molti sono preoccupati per l’Europa, lo sono anch’io e da questo nasce un senso di responsabilità che mi spinge a occuparmi insieme ad altri, del suo destino”. Che le ambizioni siano vere o presunte conta poco, tanto basta per capire che la leader tedesca resterà ancora a lungo nel perimetro politico internazionale.
Di certo il suo posizionamento non sarà irrilevante negli equilibri del dopo voto, in primo luogo sull’annunciato assalto sovranista a cominciare dal partito di Orban che vorrebbe spostare a destra l’alleanza dei popolari. E dunque con il leader della Lega e soci, nessuna collaborazione possibile, “è evidente che abbiamo approcci diversi ad esempio sulla politica migratoria, già questo è l’esempio per cui il PPE non può aprirsi al signor Salvini”. E Manfred Weber che è il suo spitzenkandidat, se dovesse essere eletto alla presidenza della Commissione, dice Merkel, certo “non si assoggetta ai voti di questi partiti”. Su Fidesz e Orban poi tiene il punto ricordando che “i probiviri Popolari si occuperanno a tempo debito e prenderanno una decisione” sulla sua permanenza nella famiglia.
Nell’intervista l’Italia torna quando si riaffaccia il tema del debito come fattore di rischio per il bilancio e la stabilità dell’Euro. Con i nuovi strappi e la rissa nel governo che non si cura troppo di tenere i conti sotto controllo, tanto da far impennare nuovamente lo spread come alla fine del 2018, la Cancelliera “si augura che l’Italia trovi la strada verso una maggiore crescita”, ricordando che “dipendiamo tutti gli uni dagli altri”, nessuno nella zona euro agisce in modo isolato o autarchico, “vale anche per la Germania”.
Se la stabilità dipende da tutti, tutti devono rispettare le regole e per Angela Merkel, infrazioni e procedure sanzionatorie previste dal Trattato “saranno sfruttate pienamente” perché “è assolutamente fuori discussione che debbano essere salvaguardati valori su cui poggia l’Unione Europea”.