Bruxelles – “Gli Stati membri partecipanti hanno compiuto progressi in termini di aumento del livello di bilanci per la difesa e di investimenti comuni nella difesa “. Questo è quanto afferma l’Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE, Federica Mogherini, al termine del Consiglio Affari esteri e Difesa dove i ministri UE hanno discusso dei progetti di Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO), dopo il primo anno completo di attuazione.
A diciotto mesi dal lancio della PESCO, l’iniziativa voluta dall’UE volta all’integrazione strutturale delle forze armate intesa a incentivare e intensificare la cooperazione di 25 stati membri, era necessaria una valutazione comune. “Sono presenti al momento 34 progetti PESCO, gran parte dei quali in fase concettuale, ma già oggi è possibile vedere incrementi dei bilanci aggregati per la difesa pari al 3,3% nel 2018 e al 4,6% nel 2019”, prosegue Mogherini.
Numerosi progetti PESCO soddisfano le priorità di sviluppo delle capacità dell’UE, che a loro volta rappresentano le priorità NATO. Al Consiglio ha partecipato anche Rose Gottemoeller, il vice segretario generale dell’organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa, segno che la coerenza tra i rispettivi processi UE e NATO continuerà a essere garantita. Inoltre la stessa Mogherini presenterà a giugno il rapporto congiunto insieme al segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, sui progetti comuni che sono stati lanciati congiuntamente negli ultimi anni.
Il rapporto di collaborazione tra UE e NATO sembra non essere mai stato così solido. Tuttavia, è ancora in fase di discussione la decisione del Consiglio relativa alla partecipazione di Stati terzi ai progetti PESCO, questo ha suscitato perplessità da parte dell’amministrazione statunitense. Preoccupazioni al quale Mogherini ha risposto affermando che una risposta esaustiva e chiara alla situazione verrà data al più presto, aggiungendo che “l’Unione europea è e rimane aperta alle imprese e alle attrezzature USA”. In effetti “l’UE è in realtà molto più aperta al mercato degli appalti statunitense, e che nell’Unione europea non esiste un “Buy European Act” che cambia le norme di di approviggionamento in materia di appalti e circa l’81% dei contratti internazionali viene assegnato a ditte statunitensi in Europa oggi”.
Per questo la PESCO è un progetto supplementare volto a promuovere la cooperazione tra i Paesi europei, compresi progetti di difesa, industriali e di ricerca, venendo identificato come un circolo più ristretto rispetto ai 28 Stati appartenenti all’UE e non sostituisce altri pertenariati esistenti.