Bruxelles – Dal caos Brexit verrà anche un terremoto politico. Anche il Regno Unito dovrà recarsi alle urne per le Elezioni del Parlamento Europeo di fine maggio. Un voto al quale i britannici non avrebbero dovuto partecipare, a quasi tre anni di distanza dal referendum che decretò l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ma che i numerosi rinvii di Westminister circa le condizioni d’uscita dall’UE rende oramai inevitabile e dunque a meno di “miracoli” i cittadini britannici si recheranno regolarmente a votare per il rinnovo dei 73 seggi di Strasburgo assegnati al Regno Unito.
Secondo i sondaggi condotti da YouGov , in caso di elezioni politiche anticipate i laburisti di Jeremy Corbyn, il quale ha dichiarato di vedere un secondo Referendum come “un processo di guarigione e di conclusione da quasi tre anni di incertezze”, sono tornati ad essere il primo partito del Regno Unito con il 24%.
Ma leggendo le indagini sulle intenzioni di voto in vista delle prossime Elezioni europee, la notizia più il rilevante riguarda il neonato Brexit Party di Nigel Farage, lanciato appositamente per sostenere un No Deal Brexit e che pare destinato ad arrivare largamente sul gradino più alto.
In accordo con un sondaggio condotto dall’istituto Opinum per conto dell’Observer, l’ultima creazione del Leader anti UE britannico e principale promotore del Referendum, viene indicata adesso a un’ incredibile 34% di consensi, addirittura più di Labour e Tory messi insieme. I laburisti sono al secondo posto distanti ben 13 punti percentuali con il 21%, seguiti dai Liberal Democratici con il 12%, un punto in più rispetto ai Tories fermi all’11%, con il partito di Theresa May che ha visto crollare il consenso nelle ultime settimane sotto l’ incertezza dei mancati accordi sulla Brexit.