Roma – Messaggio per i leader riuniti a Sibiu: puntate sui giovani, sono quelli che credono di più nel progetto europeo. Il dato emerge dall’Osservatorio Giovani e futuro, un sondaggio su diecimila ragazzi tra i 18 e i 34 anni provenienti da dieci paesi diversi, promosso da Viacom, il network di canali televisivi preferito dalle nuove generazioni. E davanti alle prossime elezioni il quadro che si presenta è tutt’altro che negativo: ragazzi che vogliono giocare da protagonisti, altro che sdraiati e nonostante un contesto di sfiducia verso la politica.
Per sei intervistati su dieci far parte dell’Unione Europea “è vitale per mantenere la pace e con gli altri Stati” e la ritiene “un bene per il proprio Paese”. Risposte che arrivano a sorpresa anche da giovani dei Paesi cosiddetti sovranisti come la Polonia (69%) Ungheria (62%) o in uscita come la Gran Bretagna (62%).
E se una maggioranza rilevante ritiene l’Europa un’istituzione fondamentale, i ragazzi chiedono anche un’agenda ben precisa di priorità: al primo posto mettono la tutela dell’ambiente, poi la situazione economica e al terzo posto l’immigrazione.
A smentire tanti luoghi comuni i giovani italiani. Tre su quattro, il 75 %, hanno dichiarato che andranno a votare, un tasso di partecipazione più alto della media dei loro coetanei degli altri Paesi che si attesta al 65 %. Stracciata anche la fotografia di giovani bamboccioni, visto che oltre la metà sono convinti che per ottenere quel che si vuole bisogna contare sulle proprie forze, investendo in formazione e si dicono disponibili a spostarsi. Ragioni che convincono i ragazzi italiani a chiedere all’Europa più opportunità di studio e lavoro all’estero e più occasioni di fare ricerca. Una “self made generation” pronta ad impegnarsi, sempre che trovi qualcuno ad ascoltarla.