Bruxelles – Il giudizio della Commissione europea sulle ricette di politica economica del governo preoccupa il presidente del Consiglio. Giuseppe Conte, a Sibiu (Romania) per il vertice informale dei leader dell’UE, torna sulle previsioni economiche di primavera dell’esecutivo comunitario. “Sono scoraggianti le valutazioni della Commissione europea, non i numeri della nostra economia”, dice ai cronisti prima di partecipare ai lavori.
I numeri dell’economia tricolore però non brillano. Crescita al palo, prevista allo 0,1% quest’anno e allo 0,7% nel 2020. Nessuno cresce così poco in Europa. L’Italia è ultima per ritmo di crescita nell’UE e nell’eurozona. A Conte questo sembra non creare preoccupazioni, e si concentra sulla valutazione fatta sulla riforma delle pensioni, il cosidette provvedimento ‘quota cento’ (uscita del mondo del lavoro con 62 anni di età e lmeno 38 anni di contributi) e reddito di cittadinanza. Misure considerate da Bruxelles come produttrici di maggiori deficit e debito e di nessuna crescita.
“Nella proiezione della Commissione noi non cresceremo più”, e secondo Bruxelles, constata Conte, “tutte le misure adottate negli ultimi mesi hanno effetto zero nei trimestri a venire”. Tutto questo “significa una previsione che io definirei molto pessimistica”.
Il capo del governo auspica che “i numeri della nostra economia siano sempre migliori”, e in tal senso, sostiene, “abbiamo dei segnali nel primo trimestre anche positivi per quanto riguarda la produzione industriale, per quanto riguarda il livello di disoccupazione”. Quest’ultimo, però, è previsto in aumento dall’esecutivo comunitario per effetto del reddito di cittadinanza, che attrae gli inattivi verso la ricerca di un impiego. Tutto bene quindi? Per Conte “quando abbiamo delle buone performace diciamocelo almeno tra di noi, visto che non ci vengono riconosciute spesso dagli altri”. Un riferimento alla Commissione europea.