Bruxelles – Una maggiore sensibilizzazione sui problemi della caccia durante la capagna elettorale in vista delle prossime elezioni UE è ciò che chiede la Federazione europea delle associazioni per la caccia e la conservazione (FACE), organizzazionet che rappresenta gli interessi di 7 milioni di cacciatori europei attraverso 36 associazioni nazionali aderenti.
FACE, insieme all’interguppo “Biodiversità, Caccia e Attività Rurali” del Parlamento Europeo ha avviato la campagna #Vote4Hunting pubblicando un manifesto nel quale invita i candidati e gli elettori a sostenere e proteggere la caccia nell’Unione Europea. Il presidente della Federazione, Torbjörn Larsson, in una dichiarazione afferma che: “Le decisioni prese a Bruxelles hanno un impatto decisivo sulla direzione che gli Stati membri danno alle politiche ambientali, e questo ha enormi effetti sulla caccia e sui cacciatori in Europa: l’85% delle norme che riguardano l’ambiente e la caccia provengono proprio dalle istituzioni UE”.
Secondo il Manifesto, la nuova politica agricola comune europea (PAC), che verrà attuata nel 2020, è di fondamentale importanza per l’agricoltura e dovrebbe avere un maggiore interesse verso la salvaguardia della biodiversità. Il prossimo Parlamento Europeo dovrebbe lavorare per promuovere una maggiore tutela della gestione e conservazione delle specie di uccelli selvatici nel territorio. Inoltre, il continuo aumento della fauna selvatica, con il ritorno di numerose specie carnivore, rende necessaria una maggiore flessibilità nell’attuazione delle direttive europee che dovrebbero considerare specifiche circostanze locali, regionali e nazionali per ridurre i conflitti tra persone e grandi carnivori.
Un altro tema importante per FACE è quello di garantire ai cacciatori europei la possibilità di acquisto, possesso e utilizzo di armi da fuoco e munizioni, oltre a poter viaggiare con queste in modo sicuro e “senza ingiustificate restrizioni burocratiche ed economiche”. Questo poiché i cacciatori europei non cacciano solo in Europa ma anche in altri continenti identificando come “i molteplici benefici della caccia internazionale, ad esempio, per le comunità locali e la conservazione della natura, debbano essere sostenuti nel futuro”.