Firenze – All’Europa manca il suo popolo, i cittadini si allontanano dalla politica di Bruxelles. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con riflessioni critiche la conferenza “The State of the Union”, di Firenze organizzata dall’Istituto universitario europeo. A poche settimane dal voto, il premier italiano ha toccato i temi cruciali che investono le istituzioni europee, la difficoltà di “ritrovare lo spirito comune”, affrontare gli squilibri e rilanciare “soluzioni alternative a quelle puramente tecnocratiche, rivelatesi, non solo in Italia, fallimentari”. Conte fa collezione di citazioni storiche, la più pertinente appare quella di De Gasperi, per una politica che ha bisogno di “basi morali per non ritirarsi nella fredda grammatica delle procedure”.
In un intervento che persegue la traccia di quello pronunciato a Strasburgo nella plenaria di febbraio, il capo del governo italiano, spiega che “il primo obiettivo di una forza di governo deve essere la ricomposizione della frattura tra classe dirigente politica e popolo, fra élite politica e società civile”. Il populismo un effetto e dunque gli strumenti di democrazia diretta, il rafforzamento del Parlamento con l’iniziativa legislativa per il governo italiano sono le leve per dare all’ordimento comunitario più forza e credibilità.
Conte parla di una rinnovata “dimensione sociale dell’Europa” per troppo tempo trascurata a favore dell’approccio rigorista. In questo quadro si inserisce per esempio la proposta italiana nell’ambito dell’Agenda strategica dell’UE 2019-2024 in cui possano rientrare l’assicurazione contro la disoccupazione e di protezione europea del salario. “Per creare lavoro dove non c’è e per tutelare quello che esiste – dice – perché non basta la pur necessaria leva della maggiore competitività”.
L’Italia conta su un cambio di passo radicale anche per le politiche migratorie, tema dove lo squilibrio di un approccio non condiviso è un elemento che crea più problemi e scontenta maggiormente i cittadini europei. E sul punto il premier critica le soluzioni parziali ed emergenziali: “Il solo rafforzamento della Guardia Costiera e di Frontiera Europea, oneroso per i Paesi di primo arrivo e per il contribuente europeo nell’ordine di una decina di miliardi di euro, rappresenta l’ennesima, costosa illusione”.
Europa come attore globale e il controllo dei flussi migratori, porta inevitabilmente a una responsabilità collettiva per stabilizzare il mediterraneo e favorire la pacificazione in Libia dove “l’Italia farà certamente la sua parte”. Forza nel mondo che si misura con la sua capacità di affrontare le sfide con le altre potenze. Significa tutelare i suoi cittadini rispetto ai consistenti effetti negativi del neo-protezionismo e della competizione internazionale. “Una partita – spiega – che richiede le istituzioni europee più rapide e reattive”.
Usa partner privilegiato nel rapporto atlantico ma anche “Russia e Cina, come parti di ogni soluzione nelle crisi internazionali”, afferma Conte in un dialogo che l’Europa deve dunque continuare a tutto campo. “Isolarsi è impossibile, e rinunciare al dialogo sarebbe in contraddizione con nostri i valori fondanti”.