Bruxelles – Avviene tutto sorridendo, in uno scambio di battute con i cronisti, ma forse c’è di più che una presa di misure tra presidenti. Giorni fa il russo Vladimir Putin aveva offerto la cittadinanza agli ucraini che l’avessero richiesta. Oggi il presidente eletto dell’Ucraina Volodymyr Zelensky gli ha risposto offrendo invece la cittadinanza ucraina ai russi che la desiderano. Sembra uno scambio di punzecchiature per prendere le rispettive misure, ma il passato, l’invasione e conseguente annessione della Crimea da parte di Mosca fa rizzare le orecchie su questi temi. In più c’è la questione che non si sa bene che persona sia questo Zelensky, un attore passato dalle scene alla politica, si dice con la copertura di un oligarca molto legato a Putin.
Insomma, c’è da stare attenti. E oggi Putin offre un nuovo motivo per farlo. Incontrando i giornalisti risponde a qualche domanda (i testi sono diffusi dallo stesso Cremlino) nella quale dice in sostanza: bene, scambiamoci le nazionalità, e saremo un solo Paese. Più che un attore Zelensky sarebbe dunque un burattino?
Al cronista che gli chiede di commentare le parole del prossimo collega ucraino, Putin risponde: “Molto bene. Ciò suggerisce che possiamo raggiungere un accordo, forse perché abbiamo molto in comune. In molte occasioni ho detto che ucraini e russi sono popoli fratelli. E ancora di più: penso che questo sia in realtà un popolo con le sue caratteristiche specifiche – culturali, linguistiche e storiche – ma in sostanza è un singolo popolo. E se abbiamo una cittadinanza comune, sia i russi che gli ucraini potrebbero solo guadagnarci: saremo più forti e più efficienti”.
Il cronista insiste, e Putin non si ritrae: “Tutto è molto semplice. Se l’Ucraina inizia a rilasciare passaporti ai cittadini russi e noi in Russia emetteremo passaporti per concedere la cittadinanza agli ucraini, prima o poi arriveremo inevitabilmente al risultato atteso: tutti avranno un’unica cittadinanza. Deve essere una cosa ben accolta”.
Dato il diverso peso dei due Paesi è evidente che se gli ucraini diventeranno in massa russi, o viceversa, si potrà parlare di un’annessione. Per via burocratica ma sempre annessione. Con conseguenti fughe in altri Paesi europei degli ucraini non filo russi. Ma forse, speriamo, stiamo andando oltre.