Bruxelles – Un nuovo ordine mondiale, soprattutto alla luce del cambio di rotta di Paesi una volta alleati e oggi non più davvero tali. Unione europea e Giappone, una realtà euro-asiatica sancita e che attende di essere rilanciata. Esattamente quello che si prefigge il summit bilaterale in programma domani a Bruxelles. Un appuntamento che intende ribadire l’impegno di partenariato economico raggiunto meno di un anno fa. “L’anno scorso il summit è stato un successo”, rivendicano nella capitale dell’Ue, dove si intende ripetere l’esperienza.
E’ presto per fare bilanci, dato che l’intesa è entrata in vigore l’1 febbraio di quest’anno. Da quel momento sono venuti meno i dazi alle esportazioni dei prodotti comunitari verso il mercato nipponico. Si tratta del “più grande accordo commerciale al mondo” che una volta a regime vedrà l’abbattimento del 97% delle tariffe, pari al taglio di 1 miliardo di euro l’anno di spese doganali. L’accordo rappresenta un’opportunità per agricoltura, in particolare per il settore vinicolo e lattiero-caseario. Il made in Italy alimentare ha tanto da guadagnare. A Bruxelles rivendicano con orgoglio che già adesso il 91% dell’export Ue beneficia del regime di dazi zero, e che il 78% dell’agro-alimentare sarà pienamente liberalizzato.
Sulla scia di queste importanti novità Ue e Giappone si ritrovano domani. I presidenti di Consiglio e Commissione europea, Donald Tusk e Jean-Claude Juncker, ricevono il primo ministro Shinzo Abe per cercare la strategia che possa ridisegnare la comunità internazionale a immagine e somiglianza dei due attori. “Vogliamo plasmare l’ordine internazionale insieme, nel rispetto dei nostri interessi”, ammettono gli addetti ai lavori europei. L’economia e il commercio sono settori dove sono già state trovate intese importanti, ma sintonie ci sono anche su altri dossier ‘caldi’.
Russia, Corea del nord, Iran: l’agenda degli affari esteri vede la piena convergenza tra Bruxelles e Tokyo. Ue e Giappone non riconoscono l’annessione della Crimea e non intendono farlo, e restano fermi ai principi contenuti negli accordi di Minsk, entrambe le parti intendono una penisola coreana libera da armi nucleari e di distruzione di massa. E si guarda a quanto potrà avvenire in queste ore Vladivostok, dove si incontrano i leader della federazione russa e della repubblica democratica di Corea. E poi l’Iran, che richiederà impegno per convincere il regime degli Ayatollah a non abbandonare il programma che intende evitare lo sviluppo delle tecnologie nucleari nella repubblica islamica, dopo che gli Stati Uniti hanno deciso unilateralmente di voltare le spalle a Teheran.
Nel vertice dedicato a commercio e sicurezza, la Brexit occuperà un posto importante. Non è previsto in agenda, ma il tema sarà sul tavolo. “Sarei sorpreso se il tema non venisse fuori”, ammette un alto funzionario europeo. Del resto il Giappone ha tanto in gioco in questa delicata e intricata partita “Quando il 50% dei tuoi affari in Europa sono in Regno Unito, sei di fatto un azionista” del Paese, ragiona lo stesso alto funzionario.