Bruxelles – A ridosso della Pasqua, una nuova indagine portata avanti in Italia da “Compassion in world farming” (CIWF, organizzazione che si occupa di benessere degli animali) ha visto come ancora si possano trovare degli allevamenti in cui i conigli crescono in gabbie grandi quanto un foglio A4, impedendo loro qualsiasi movimento.
Il caso italiano, riportato su di un video prova, però non risulta essere l’unico del suo genere, ma solmente uno dei tanti in Europa denunciati dalle associazioni animaliste, che lamentano come questo tipo di allevamenti intensivi non permettano agli animali di vivere una vita dignitosa e sicura, aumentando anzi il rischio per loro di incorrere in malattie da stress e ferite. Insomma, le immagini che si vedono di “coniglietti carini, che saltellano gioiosamente sull’erba verde” dice Olga Kikou, Responsabile della Compassion in World Farming EU, “è un’immagine che non può essere più lontana dalla realtà”.
Per combattere queste pratiche la CIWF, unita ad oltre 750 mila cittadini dell’Unione Europea ed a 145 ONG (Organizzazioni Non Governative) sparse per il vecchio continente, ha mosso un appello alle istituzioni dell’UE per mettere fine a queste pratiche disumane. “È tempo che la Commissione europea ascolti le centinaia di migliaia di cittadini dell’UE”, ha continuato la Kikou, “e ponga fine a questa barbarie”.