Di Giovanna Coi
Bruxelles – La campagna per le elezioni europee in Francia si terrà in un contesto particolare: mentre i partiti storici a destra e sinistra (i Républicains e i Socialistes) faticano a uscire dalla crisi, la vera sfida si gioca tra La République en Marche, il movimento fondato da Emmanuel Macron nel 2016, e il Rassemblement National (ex Front National) di Marine Le Pen.
Queste elezioni sono le prime con la nuova legge elettorale approvata l’anno scorso, che rimpiazza le otto circoscrizioni interregionali con un’unica circoscrizione nazionale. A competere per i 79 seggi (5 in più rispetto al 2014) abbiamo almeno 13 liste: stando ai sondaggi, solo sei tra queste supererebbero la soglia di sbarramento del 5%.
Renaissance/La République En Marche (LaREM)
A fine marzo, LaREM, il partito del presidente Emmanuel Macron, ha finalmente svelato i candidati. La capolista è Nathalie Loiseau, ministra per gli Affari europei, affiancata, in seconda posizione, da Pascal Canfin. Ex direttore del WWF in Francia, eurodeputato con i Verdi dal 2009 al 2012 (e di nuovo nel 2014) e ministro con delega allo sviluppo sotto il governo socialista di Jean-François Airault tra il 2012 e il 2014, Canfin ha sorpreso in molti con la sua candidatura. L’attivista, infatti, aveva rifiutato il ministero per l’Ambiente offertogli da Macron, contestando l’impegno deludente sulla difesa ambientale.
La lista ha una forte impronta europeista e, come il nome stesso suggerisce, si propone di rifondare l’Europa su basi nuove. La “rinascita” europea avverrà attraverso una maggiore integrazione nelle aree in cui l’azione degli Stati membri è insufficiente o inefficace: migrazioni, difesa, tutele ambientali, difesa degli interessi economici, tutele sociali.
LaREM ha anche lanciato un sito web in 24 lingue per la campagna elettorale. Anche se il Parlamento europeo ha rigettato la proposta di liste transnazionali, LaREM tenta comunque di proporsi come coalizione pan-europea: tra i candidati, infatti, figurano anche cittadini stranieri, tra cui l’italiano Sandro Gozi, ex segretario agli affari europei nel governo Gentiloni.
La composizione, d’altro canto, è molto variegata, con diversi ex rappresentanti e ministri di centro-destra e centro-sinistra. Insieme a LaREM correranno anche alcune liste minori, tra cui MoDEM, gruppo centrista staccatosi dai Républicains. I deputati eletti dovrebbero unirsi ai liberali dell’ALDE in Parlamento.