Roma – “Questa lista contribuirà al fallimento della costruzione di una maggioranza sovranista”. Guarda ai prossimi equilibri di Strasburgo il segretario del PD Nicola Zingaretti, che ha presentato la squadra che correrà alle elezioni di maggio. Nonostante le critiche dei renziani, che si sono astenuti in direzione per la presenza di due ex di MDP, l’obiettivo delle liste aperte è stato raggiunto con l’ingresso di tanti esterni, alcuni piazzati come capilista nelle 5 circoscrizioni. È il caso dell’ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti candidato al sud o lo stesso Giuliano Pisapia che guiderà la lista del nord ovest.
Sono parecchi i personaggi esterni al partito che s’incontrano scorrendo le liste, da Roberto Battiston, ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana a Beatrice Covassi che negli ultimi anni ha guidato la rappresentanza della Commissione europea in Italia e fino al medico di Lampedusa Pietro Bartolo e Caterina Avanza, coordinatrice di En Marche e ponte con Macron di cui è collaboratrice. Viene dal sindacato Mamadou Sall, esponente della comunità senegalese di Firenze mentre Silvio Calò è il professore premiato come ‘Cittadino europeo dell’anno’ a Bruxelles per il suo impegno nell’accoglienza dei migranti.
In lista anche Angelo Bolaffi, direttore dell’istituto di cultura a Berlino e l’imprenditore franco-olandese Eric Veron. Nel pacchetto di esterni anche se già affini alla politica, Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, Irene Tinagli ed Elisabetta Gualmini della pattuglia ‘Siamo Europei’ che schiera anche Virginia Puzzolo, già a capo della ricerca aerospaziale dell’UE. In tutto le donne candidate nel PD sono la maggioranza, 39 su 76.
Le preferenze di genere alternate stanno mettendo a dura prova i vertici dei partiti ed è questo il caso del Movimento 5 Stelle. Tra i parlamentari non sarebbe andata giù la decisione di Luigi Di Maio di candidare delle donne in cima a tutte le cinque circoscrizioni. Incassati i ‘no grazie’ da parte dei due volti noti Licia Colò e Luisella Costamagna, il capo politico del Movimento ha comunque ribadito le sue intenzioni e nelle prossime sarà sciolta la riserva.
Chiusi i giochi dentro Forza Italia che punta sul sicuro, ricandidando tutti gli uscenti anche se il rifiuto di Elisabetta Gardini fa già discutere con un addio al partito poco conciliante. Silvio Berlusconi che guiderà tutte le circoscrizioni, salvo il centro lasciato a Antonio Tajani, ha richiamato in politica Irene Pivetti, presidente leghista della Camera nella primissima stagione del Cavaliere.
Un altro caso che sta facendo discutere tra gli azzurri è quello di Giovanni Toti che presenzierà alla manifestazione di lancio della campagna elettorale di Fratelli D’Italia. “Con la sua amministrazione, abbiamo molte affinità, poi vedrà lui cosa fare”, ha detto spiegato sibillina la leader Giorgia Meloni, che dopo il pronipote del Duce, oggi ha presentato tra i suoi candidati il sociologo Francesco Alberoni.
Ancora lavori in corso nella Lega che, oltre alla conferma di Salvini in cima a tutte le cinque liste, fa qualche fatica al sud e nelle isole a trovare nomi competitivi. Probabili invece i nomi della sindaca di Cascina Susanna Ceccardi, del fidanzato di Marion Le Pen, Vincenzo Sofo, dell’ex collaboratore di Paolo Savona, Antonio Maria Rinaldi e della pasionaria anti Euro, Francesca Donato.