Roma – Nel 2000 eravamo il paese più europeista in assoluto poi la discesa precipitosa: dal 52 % al 26 % nel 2016, il punto più basso di fiducia nelle istituzioni europee. Da qualche anno però è cominciata però una modesta risalita. E oggi siamo al 35 % di fiducia, come racconta il sondaggio commissionato dal Tg3 della Rai all’istituto Demopolis.
A poche settimane dal voto, l’istituto diretto da Pietro Vento scatta la fotografia sul tasso di europeismo degli italiani e sulla percezione delle politiche di Bruxelles. Oggi sono favorevoli all’Europa ma anche critici per il 66%, gli europeisti duri e puri sono il 20 % poco più dei contrari all’UE, che sono il 14 %.
Convinzioni che portano una maggioranza molto netta, tre italiani su quattro a dire “no” a un eventuale referendum Italexit, e solo il 19 % che vorrebbe lasciare l’Unione Europea.
Il profilo europeista critico, secondo i sondaggisti, è causato da alcune politiche che non sono state apprezzate, prime fra tutte l’austerity monetaria e le scelte economiche. Giudizio molto severo, l’88 % contro l’Europa sull’immigrazione, anche se in questo caso, precisa Demopolis, “si tratta di una percezione errata”, perché non si tratta di una materia che gli stati nazionali hanno delegato all’UE.
I giudizi molto positivi riguardano i programmi di studio Erasmus, la ricerca, le politiche degli scambi commerciali, la mobilità e i trasporti e la tutela dei consumatori.