Bruxelles – Nella politica moderna è sempre stata causa di forti dibattiti la questione riguardante la democrazia diretta, se concedere o meno ai cittadini la possibilità di inserirsi in maniera più diretta all’interno dei processi decisionali che occorrono all’interno delle istituzioni democratiche di tutto il mondo. Un argomento a cui il Movimento 5 Stelle (M5S) si è sempre mostrato sensibile, proclamando l’obiettivo di promuovere il diritto del cittadino di farsi ascoltare direttamente dai suoi rappresentanti al Parlamento, e non solo.
“L’Europa deve ascoltare le istanze dei cittadini” e dovrebbe avvicinarsi ancor di più a quelle che sono le loro volontà, questi gli auspici di Eleonora Evi, eurodeputata M5s nel gruppo Europa della Libertà e della Democrazia che, durante la conferenza organizzata nel Parlamento europeo di Bruxelles dal Movimento sull’argomento di una cittadinanza digitale, ha sottolineato l’importanza di alcuni strumenti che esistono nell’Unione come le petizioni all’UE o l’Iniziativa dei Cittadini Europei, che pure possono e dovrebbero essere migliorati.
Lo stesso Davide Casaleggio, presidente della “Casaleggio Associati” e fondatore dell’ “Associazione Rousseau” ha sostenuto che discussioni sulla democrazia diretta debbano giungere ad una fine, dal momento che l’avvento delle nuove tecnologie di comunicazione danno la possibilità oggi di poter fare ciò che un tempo era impossibile. Internet è ormai una “tecnologia matura” afferma l’eminenza grigia delle strategie M5S, per cui dovremmo tutti pensare a nuovi modi di “gestire” i diritti derivanti dalle possibilità lasciateci da questi strumenti tanto potenti. Tre in particolare sono le cose su cui secondo Casaleggio dovremmo focalizzarci:
- La conoscenza. Dare le capacità alle persone di poter interagire all’interno del web in maniera fluida e consapevole;
- fornire gli strumenti per accedere alla rete, garantendo anche l’accesso gratuito ad essa almeno nelle aree pubbliche;
- elaborare una cittadinanza digitale, che permetta in ogni momento di poter dimostrare la propria identità quando si naviga nel mondo digitale. Un punto fondamentale senza il quale non si potrebbe garantire una democrazia diretta funzionante.
L’identità digitale potrebbe, come ancora sottolineato dallo stesso Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente al Parlamento europeo, “aiutare alla fruizione di tutti i diritti derivanti da internet”.
E così mentre il Movimento 5 Stelle si muove per le prossime elezioni europee, con la speranza di poter segnare dei cambiamenti sul tema nella prossima legislazione, Eleonora Evi anticipa una possibile integrazione dello strumento della petizione europea all’interno della piattaforma per la democrazia diretta del M5S, Rousseau, senza specificarne però come e con quali modalità avverrà. Anche perché ai partecipanti non è stato consentito di porre domande.