Iniziamo con questo approfondimento la nostra collaborazione con Lo Spiegone, per ora centrata sul loro lavoro di informazione sulle prossime elezioni europee, che si terranno nell’Unione europea dal 23 al 26 maggio prossimi.
Il dibattito politico in Germania, Stato fondatore e attualmente indiscusso leader dell’Unione Europea, è sempre più influenzato dall’avvicinarsi delle elezioni per il Parlamento Europeo e dalle tematiche a esse legate. I deputati tedeschi occuperanno 96 dei 705 posti di cui si comporrà il Parlamento Europeo una volta terminata la Brexit e la competizione per la loro spartizione vedrà in lotta sette partiti principali. Lo scopo di questo articolo è di analizzarli alla luce di tre elementi fondamentali: affiliazione partitica, protagonisti più importanti e tematiche principali affrontate.
L’Unione Cristiano-Democratica e l’Unione Cristiano-Sociale: CDU-CSU
Primo partito tedesco e a capo della coalizione di governo, la CDU-CSU è andata incontro a gravi difficoltà e lotte intestine negli ultimi mesi, registrando perdite nelle elezioni regionali in Baviera ed Hesse tanto gravi da portare alle dimissioni di Angela Merkel in qualità di leader del partito. Nonostante ciò, è al gruppo cristiano-democratico che appartiene Manfred Weber, il leader del Partito Popolare Europeo, il più influente a Bruxelles. In quanto Spitzenkandidat del PPE, Weber è il probabile successore di Jean-Claude Juncker in qualità di Presidente della Commissione Europea.
Proveniente dai ranghi della CSU bavarese, conservatore, Weber ha recentemente votato contro la permanenza del partito ultraconservatore ungherese Fidesz di Viktor Orbán tra le fila del PPE. La visione della CDU-CSU, come espressa dal successore di Angela Merkel alla guida del partito, Annegret Kramp-Karrenbauer (AKK), vede al centro l’idea di un’Unione Europea legittimata dalla forza dei propri Stati membri, che non deve rafforzarsi a discapito di questi ultimi.
“Centralismo europeo, statalismo europeo, comunitarizzazione dei debiti, europeizzazione dei sistemi di welfare e istituzione di un salario minimo rappresenterebbero l’approccio sbagliato”, ha infatti dichiarato al Welt am Sonntag tedesco. Riguardo la migrazione, i confini esterni andrebbero messi in sicurezza tramite un rafforzamento dell’agenzia europea Frontex, la sicurezza interna assicurata tramite la creazione di una “FBI europea”, mentre la lotta al riscaldamento globale andrebbe condotta tramite un Patto Europeo per la protezione del clima che coinvolga attori statali, privati ed europei.