Bruxelles – Nel 2018 sono state oltre 2.200 le segnalazioni di prodotti pericolosi in commercio nell’Unione Europea, per la maggior parte riguardanti il settore dei Giocattoli (31%), a cui fanno seguito gli autoveicoli (19%) e gli articoli di moda (10%), ed i rischi principali per i consumatori sono quelli legati ai prodotti chimici contenuti nei prodotti ed alle possibili lesioni nell’uso dell’oggetto (25% dei casi per entrambi), oppure al rischio di soffocamento (18%).
Tra le nazioni al mondo che più esportano questi beni nocivi alla salute delle persone in Europa troviamo la Cina. Proprio per questo la cooperazione con il paese del dragone nel campo della sicurezza dei prodotti viene vista come una priorità dalla Commissione, che fa dei controlli sugli standard delle merci in entrata “uno strumento chiave per proteggere gli europei dai prodotti pericolosi”, come detto dalla commissaria per la Giustizia e la tutela dei consumatori, Věra Jourová.
Si continua a collaborare così con le autorità cinesi competenti al riguardo, includendo anche dei piani di sensibilizzazione sulle norme di sicurezza che i prodotti devono rispettare se si vuole farli entrare del mercato unico europeo.
Da un report della Commissione tuttavia, si ricava che nonostante le misure messe in campo per contrastare lo spaccio di questa merce, la percentuale di recupero di questi beni rimane bassa, con circa un terzo dei cittadini europei che continua ad utilizzare questi prodotti segnalati pur essendo a conoscenza dei rischi cui vanno incontro, suggerendo come le note di richiamo potrebbero non essere poi così efficaci sulla percezione e i comportamenti dei consumatori.