Roma – Il rilancio dell’Europa passa dalle donne. Loro ci credono perché la battaglia per l’uguaglianza di genere e dei diritti, conquista un senso nel rimettere in primo piano i valori della solidarietà, dell’unità e della libertà. Il manifesto per le elezioni europee dell’European Women Alliance, è stato presentato anche a Roma da alcune parlamentari, per lo più di centrosinistra. Il concetto di base è che “il potere e la libertà delle donne sono una precondizione per raggiungere una società inclusiva e una crescita economica sostenibile”. EWA nasce nel 2017, per contribuire all’obiettivo di rimuovere le barriere, di ridurre i gap di genere e promuovere in pieno la partecipazione delle donne alla vita pubblica.
In occasione dell’appuntamento elettorale lancia il suo manifesto con l’invito a tutti i partiti europei, alle donne che in questi partecipano e ai governi dell’UE, affinché s’impegnino a garantire la rappresentanza paritaria e a favorire la leadership femminile come priorità. Nell’appello si chiede esplicitamente di dare spazio alle candidature di donne alle cariche rappresentative ed esecutive dell’Unione europea.
Intanto, almeno finora, le “spitzenkandidatin” sono in maggioranza e “gli unici due uomini forse si sentiranno in imbarazzo”, dice Emma Bonino che ha ricordato come l’Europa per ora è stata più attenta di altri alla rappresentanza femminile. Questa è un valore in sé e “non è obbligatorio che le donne debbano occuparsi di questioni di donne, perché non siamo né una categoria né un sindacato: siamo persone”.
EWA invita tutti a firmare il manifesto che rilancia questioni concrete ed a mobilitarsi per un cambiamento, “un’altra Europa per trasformare la forza individuale delle donne in forza politica”. Una presenza più larga nei luoghi dove si decide, “migliora la vita di tutti” dice la senatrice del PD Valeria Fedeli, e il voto e la preferenza di genere alternata, “è uno strumento a disposizione di tutte le forze politiche per cambiare lo status quo”.
Cambiare per portare le donne anche nelle posizioni di vertice, perché nessuna è mai stata Presidente della Commissione europea, né del Consiglio europeo, della Banca Centrale o dell’Eurogruppo”, ha ricordato Alessia Centioni una delle fondatrici di EWA.
Ruoli che messi accanto ai recenti dibattiti nati intorno al convegno sulle famiglie di Verona, fanno emergere le grandi distanze ma anche la consapevolezza che da qualche parte “c’è qualcuno che vuole mettere in discussione i diritti acquisiti” dice la giovane deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni, “e oggi le donne della mia generazione devono ricordarsi di chi, come Emma Bonino, ha lottato per conquistare e difendere questi diritti”.
A chiudere la presentazione anche l’attrice comica Paola Minaccioni che invitando a firmare l’appello di EWA ha messo l’accento sull’apporto essenziale che le donne possono dare alla vita pubblica perché “non siamo necessariamente migliori ma siamo diverse e questa diversità è un valore per tutti”.