Bruxelles – È difficile capire cosa ha in serbo per noi il futuro in un’Europa che sempre più perde la fiducia dei suoi cittadini, ed è sotto attacco dai partiti antieuropeisti. Con la crisi iniziata nel 2008 e le politiche di austerità che hanno colpito in gran parte le popolazioni del continente europeo, le persone hanno cominciato a percepire l’UE come qualcosa di distante da loro, dalle esigenze primarie dell’individuo, portando oltre il 20% della popolazione a toccare livelli di povertà. Ben 125 milioni di persone si sono viste negare delle misure di aiuto sociale, che anzi hanno subito dei tagli, e che hanno assistito a passaggi di ingenti somme di denaro verso le banche, necessarie pur di non farle crollare. Una sorta di “matrigna che avanza pretese senza dare nulla in cambio”, come viene meglio descritta da Thierry Vissol nel suo nuovo libro “Europa Matrigna” (Donzelli, in uscita nei prossimi giorni).
Economista, storico, docente universitario, funzionario della Commissione europea e direttore del Centro euro-mediterraneo “Librexpression” della Fondazione Giuseppe Di Vagno, Vissol si è occupato di cercare una soluzione ai problemi di un mondo politico, quello europeo, sempre più considerato come “vecchio” , che perde consensi a favore dei populisti visto soprattutto il timore che le persone hanno di perdere il proprio stile e livello di vita, oltre che alle proprie tradizioni. Paure che si trasferiscono anche verso le istituzioni, sfiduciate dalla gente che ormai ha deciso di non votare più. Ed a mettere ancor più il dito nella piaga ci pensano poi i social network, nei quali le fake news insieme alle notizie non accertate, contribuiscono ad aumentare il disordine diffuso tra la gente, che così muove accuse contro l’Unione Europea distruttrice di quei sistemi di welfare che tanto hanno aiutato allo sviluppo economico dei cittadini dell’UE
Tra i problemi più grandi però vi è senz’altro l’incapacità o la noncuranza da parte dei partiti e dei media di spiegare veramente cosa stia succedendo alle persone, cavalcando invece l’ondata di pulsioni e istinti che sta dilagando in Europa, ed a cui rimedio tenta di porsi l’autore di quest’opera cercando di raccontarci cosa può ancora fare l’Unione per noi. Come sia grazie a lei se riusciremo in futuro a proteggere e preservare le nostre identità e sovranità, il tutto attraverso un approccio non legato solamente alla cultura politica, ma anche alla sua storia.