Bruxelles – Trova consensi, in Parlamento e nella stessa Commissione europea, la protesta degli operatori delle TLC che contestano la legislazione “Connected car” in quanto, così come messa a punto dalla responsabile dei Trasporti dell’esecutivo UE Violeta Bulc, nascerebbe “vecchia” in quanto prevede l’utilizzo di tecnologie in fase di superamento e di sostituzione con il 5G, sul quale l’industria del settore sta investendo.
Il voto del Parlamento europeo, in commissione Trasporti, è in programma l’otto aprile e a quanto sembra secondo fonti sentite da Eunews alcuni eurodeputati sarebbero pronti a bloccare questo aspetto della proposta di Bulc.
A quanto apprende Eunews anche il vice presidente della Commissione europea Andrus Ansip ha scritto una lettera alla commissaria rilevando come gli stackeholder del settore siano fermamente contrari alla sua posizione, e che lui è “rammaricato” della modesta apertura da lei fatta che impone solo di “prepararsi” alle nuove tecnologie. Ma, a quanto ammetto lo stesso Ansip, la maggioranza dei commissari non si pone la questione, dunque lui si ferma lì.
Oggi intanto il direttore generale dell’associazione mondiale degli operatori mobili (GSMA) Mats Granryd ha scritto una lettera ai ministro del Consiglio Trasporti (che sono colegislatori) ribadendo la ferma contrarietà alla scelta fatta dalla Commissione europea e invitando dunque “il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE a respingere l’ Atto delegato e invece mantenere la flessibilità per incoraggiare l’implementazione di più avanzate tecnologie. Se la Commissione rimane nella sua posizione- afferma Granryd – non renderà mai più sicure le strade europee”.