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    Home » Cronaca » Nell’Ue si litiga sempre di più, anche in Tribunale. Ma i magistrati diventano più veloci

    Nell’Ue si litiga sempre di più, anche in Tribunale. Ma i magistrati diventano più veloci

    La Corte di Giustizia ha visto un aumento del 15 per cento dei procedimenti aperti

    Ezio Baldari</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@eziobaldari" target="_blank">@eziobaldari</a> di Ezio Baldari @eziobaldari
    25 Marzo 2019
    in Cronaca
    La Corte di Giustizia dell'Ue, a Lussemburgo

    La Corte di Giustizia dell'Ue, a Lussemburgo

    Bruxelles – Nell’Unione europea si litiga di più, anche a livello giudiziario. E così, benché i magistrati dell’Unione riescano a stabilire un nuovo record nelle cause che hanno definito in un anno, queste aumentano i maniera rilevante.

    Mentre nel 2016 e nel 2017 le cause definite erano circa 1.600, nel 2018 questo numero è stato largamente superato, arrivando a 1.769. Il numero delle nuove cause presentate dinanzi ai due organi giurisdizionali è pari a 1.683, il che conferma la tendenza al rialzo degli ultimi anni. L’aumento della produttività ha portato alla contestuale diminuzione del numero delle cause pendenti: 2.334 cause nel 2018 contro 2.420 e 2358, rispettivamente, nel 2017 e nel 2016, come spiega una nota della Corte.

    Corte di giustizia

    La Corte di giustizia ha visto aumentare considerevolmente il numero di cause promosse dinanzi ad essa: le 849 nuove cause rappresentano un livello mai raggiunto da tale organo giurisdizionale con 110 cause in più rispetto al 2017, ossia un aumento di quasi il 15%. Ciò è dovuto in particolare all’aumento del numero di rinvii pregiudiziali, che nel 2018 sono stati 568, contro i 533 dell’anno precedente. Il numero è quasi raddoppiato in dieci anni e le domande di pronuncia pregiudiziale rappresentano il 70% delle cause pendenti dinanzi alla Corte di giustizia. Il numero di impugnazioni delle decisioni del Tribunale ha avuto una crescita del 35%, passando da 147 a 199. I ricorsi diretti sono anch’essi in aumento. Il numero di domande di provvedimenti provvisori, sebbene sia più modesto, trattandosi di un procedimento eccezionale, è in ogni caso raddoppiato (6 domande nel 2018 contro 3 nel 2017). Come sottolinea il Presidente della Corte Lenaerts, “le statistiche dimostrano quanto la Corte di giustizia contribuisca a consolidare i valori fondanti dell’Unione europea ed a rafforzare la fiducia dei giudici nazionali, ma anche dei singoli, nella costruzione europea”.

    Anche la produttività della Corte di giustizia è stata eccezionale nel 2018. Infatti, il numero di cause definite nel 2018, pari a 760 contro le 699 del 2017, costituisce un record storico. “Poiché gli sforzi compiuti per aumentare l’efficienza nella trattazione delle cause hanno raggiunto il loro limite, è importante che il progetto riguardante il meccanismo di ammissione preventiva di alcune impugnazioni venga prossimamente attuato”, afferma la nota.

    La Corte di giustizia ha visto inoltre diminuire, nel 2018, la durata media dei procedimenti. Se si analizza tale durata media secondo la tipologia del ricorso, appare tuttavia che la durata di trattazione dei ricorsi pregiudiziali è leggermente aumentata, passando da 15,7 mesi a 16 mesi, mentre la durata di trattazione delle impugnazioni, in sensibile diminuzione, è di 13,4 mesi, il che costituisce un miglioramento di quasi 4 mesi rispetto al 2017. La trattazione dei ricorsi diretti ha visto diminuire considerevolmente la propria durata media, passata a 18,3 mesi, contro i 20,3 mesi del 2017.

    20142015201620172018

    Cause promosse

    622713692739849

    Cause definite

    719616704699760

    Cause pendenti

    787884872912

    1 001

    Tribunale

    Il numero di cause promosse dinanzi al Tribunale è leggermente diminuito rispetto al 2017, con 834 nuove cause, ossia una diminuzione di circa il 9%. Il numero, al quale si aggiungono 44 domande di provvedimenti provvisori, è tuttavia equivalente a quello del 2015, mentre gli anni 2016 e 2017 sono stati contraddistinti da circostanze eccezionali.

    Allo stesso tempo, il Tribunale ha confermato la tendenza all’aumento della propria produttività, raggiungendo il numero record di 1.009 cause definite, il che costituisce un aumento di circa il 13% rispetto al 2017.

    Le conseguenze di tale aumento di produttività sono state immediate sul numero di cause pendenti, il quale è ora pari a 1.333, contro 1.508 nel 2017 (ossia una riduzione di quasi il 12%).

    La durata complessiva dei procedimenti (20,0 mesi per le cause definite con sentenza o ordinanza) ha registrato un sensibile aumento rispetto al 2017, dovuto in particolare alla definizione di un numero importante di cause in materia di concorrenza, il cui volume e complessità hanno richiesto una trattazione di durata molto superiore alla media delle altre cause. Malgrado tale fattore congiunturale, i valori restano a livelli nettamente inferiori a quelli registrati prima dell’attuazione della riforma dell’architettura giurisdizionale dell’Unione.

    Il successo dell’attuazione della nuova architettura giurisdizionale trova così conferma sotto il profilo quantitativo. A ciò si aggiunge, come osserva il Presidente del Tribunale Jaeger, il fatto che “dotato di una rinforzata capacità di pronunciarsi, tale organo giurisdizionale può rinviare più cause (87 nel 2018) dinanzi a collegi giudicanti ampliati di cinque giudici al fine di sostenere la qualità della giurisprudenza ed affrontare cause di grande rilevanza”.

    2014

    2015

    2016

    2017

    2018

    Cause promosse

    912

    831

    974

    917

    834

    Cause definite

    814

    987

    755

    895959595

    1 009

    Cause pendenti

    1 423

    1 267

    1 486

    1 508

    1 333

     

    Tags: cause definitecortegiustiziapendentitribunaleunione europea

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