Bruxelles – Il problema della Cina è che Pechino non offre all’Unione europea le stesse aperture di mercato che sono offerte dall’UE. Lo ha ribadito il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker al termine del Consiglio europeo durante il quale si è lavorato, tra l’altro, alla preparazione del Summit bilaterale del 9 aprile prossimo.
“Con la Cina abbiamo relazioni buone, ma non eccellenti, è un partner, ma è anche un rivale”, ha esordito Juncker nella conferenza stampa conclusiva del vertice, precisando che esistono “asimmetrie che creano squilibri perché manca la necessaria reciprocità e la concorrenza non è equilibrata”. Quello a cui punta l’Unione è “Un accordo sugli investimenti”, poiché “quel mercato è insufficientemente aperto all’Ue, e il settore gli appalti deve essere invece aperto lì come lo è qui da noi”.
Martedì 26 a Parigi ci sarà un vertice con il presidente cinese Xi Jinping, al quale parteciperà, oltre al padrone di casa, presidente francese Emmanuel Macron, anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, Juncker stesso e forse il segretario generale dell’ONU. “Quello sarà un test – ha detto Juncker – per essere in forma per il nostro vertice bilaterale” UE-Cina del 9 aprile.
L’appuntamento di Parigi si inserisce in questo quadro, spiega il presidente francese, Emmanuel Macron, secondo cui “non è un buon metodo” negoziare con Pechino come fatto finora. “E’ vero che ci sono ancora delle divergenze, perché la situazione dei Paesi è diversa”, ma allo stesso tempo “la Cina si è sempre avvantaggiata dell’approccio europeo per ordine sparso”. L’UE lavora ad una strategia comune e “la visita di martedì vuole dimostrare che l’Europa si organizza e lavora insieme”.
L’inquilino dell’Eliseo dice di non amare il formato 16+1, e allo stesso modo “non trovo un buon metodo discutere in modo bilaterale sulla nuova via della seta”. Un messaggio all’Italia.