Bruxelles – “Ci sono troppe domande senza risposta sul suicidio di Laura Pignataro. Con una interrogazione alla Commissione europea chiediamo di effettuare ulteriori indagini sul possibile legame fra il suicidio della funzionaria italiana della Commissione europea e la nomina di Martin Selmayr a Segretario Generale dell’esecutivo comunitario”. Lo comunica una nota del gruppo dei deputati europei del Movimento 5 Stelle, a proposito del suicidio avvenuto nel dicembre scorso di Laura Pignataro, una funzionaria della Commissione per le cui mani, data la sua funzione, passarono alcune carte legate alla molto discussa nomina del capo di gabinetto di Jean-Claude Juncker, Martin Selmayr, alla poltrona più alta dell’amministrazione dell’Unione.
Secondo un articolo pubblicato dal quotidiano francese Liberation uno dei motivi che concorsero alla decisione di compiere il gesto tragico sarebbero state pressioni subite da Pignataro sul posto di lavoro proprio nel quadro della vicenda Selmayr. La Commissione ha sempre e duramente respinto ogni collegamento.
“Chiediamo – continua Eleonora Evi che parla a nome della delegazione M5S – inoltre, che venga aperta una indagine interna sulla possibile violazione dell’articolo 11 dello Statuto dei funzionari, così come denunciato da una inchiesta del quotidiano Libération”.
“Se, come evidenziato dal quotidiano francese, Pignataro avesse subito pressioni psicologiche per operare in violazione dei propri doveri professionali – denuncia Evi -, ci troveremmo di fronte a un fatto gravissimo che andrebbe punito. La richiesta di dimissioni di Selmayr, ad opera del Parlamento europeo, necessita ora più che mai di una risposta. Laura Pignataro è la sesta funzionaria del servizio giuridico che si toglie la vita in dodici anni. Ci aspettiamo dalla Commissione che metta in campo delle misure per fermare l’elevato tasso di suicidi tra i suoi
dipendenti, che è inaccettabile”.
L’eurodeputato leghista Mario Borghezio ha inviato anche lui un’interrogazione alla Commissione, affermando che “risulterebbe che Laura Pignataro fosse stata costretta a difendere la nomina, viziata di irregolarità, di Martin Selmayr, già capo di gabinetto di Jean-Claude Juncker, a Segretario Generale della Commissione Europea”. Inoltre, per Borghezio, “il caso del suicidio è stato rapidamente chiuso, ma testimonianze raccolte dal giornalista di Liberation rivelano come Pignataro fosse fortemente sotto pressione per essere stata costretta a difendere contro ogni evidenza la legalità delle procedure della nomina del Segretario Generale davanti al Parlamento Europeo”.
Borghezio chiede dunque alla Commissione Europea “se non ritiene necessario ed urgente istituire una commissione di inchiesta indipendente sui fatti riconducibili alle cause del suicidio di Laura Pignataro, anche al fine di tutelare l’immagine di una stimata e competente funzionaria?”.
“É ora di scavare a fondo – conclude Borghezio – sui risvolti ben poco chiari di tutta questa complessa vicenda, che potrebbe portare anche a far finalmente luce sulla questione dell’intrigo sulla scelta della sede dell’EMA …”.