Bruxelles – E’ iniziato oggi alle 15 il primo Consiglio europeo dell’anno, tradizionalmente dedicato ai temi economici. Questa volta però la questione più importante sul tavolo è il negoziato con il Regno Unito sulla Brexit. SI discuterà poi anche delle relazioni tra l’Ue e la Cina, di particolare interesse per l’Italia, che i capi di Stato e di governo dei Ventotto discuteranno a cena.
Dopo l’intervento introduttivo del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, i leader ascolteranno la premier britannica Theresa May, che illustrerà le motivazioni della richiesta di ottenere una proroga del negoziato di divorzio dall’Ue oltre la scadenza fissata del 29 marzo, fino al 30 giugno. Il vertice Ue si riunirà dunque nel formato a Ventisette, per discutere la risposta da dare a Londra. L’orientamento maggioritario è di accettare la richiesta di “proroga breve”, ma solo fino alla vigilia della sessione delle elezioni europee, che comincia il 23 maggio, e quindi non fino al 30 giugno.
Oppure, come scrive il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk nella sua lettera d’invito ai leader per il vertice, la proroga potrebbe essere concessa in modo “condizionato a un voto positivo sull’Accordo di recesso da parte della Camera dei Comuni”, cioè, solo dopo che l’accordo sarà stato approvato. E questa è anche la posizione espressa oggi da Giuseppe Conte, Angela Merkel e Emmanuel Macron. Il premier italiano e il presidente francese sembrano essere poi in linea anche sul fatto che se non ci sarà un voto positivo si andrà a no deal, “ma non sarà colpa nostra”, ha detto Conte. Quel che si vuole evitare è una proroga di qualche mese che costringa Londra ad organizzare le elezioni europee oppure una situazione per la quale le si concede di non organizzarle prima che sia assolutamente certa l’uscita del regno dall’Unione.
Un’alternativa, in caso di nuovo rigetto dell’accordo da parte dei deputati britannici, potrebbe essere un rinvio “lungo”, di almeno un anno o due, che però potrebbe essere preso in considerazione, come ha detto Macron confermano la posizione sempre espressa da Bruxelles, solo se ci saranno rilevanti ragioni, come nuove elezioni (dunque con le dimissioni di May la prossima settimana) o la convocazione di un secondo referendum sulla Brexit.
Oltre a decidere sulla proroga, i Ventisette approveranno formalmente, come richiesto da May, il cosiddetto “pacchetto di Strasburgo”, negoziato da May con la Commissione europea l’11 marzo scorso, che fornisce rassicurazioni supplementari sul carattere provvisorio (ma senza data di scadenza) del “backstop” irlandese, e sull’impegno dell’Ue a negoziare “in buona fede” le relazioni future con Londra, e che rende giuridicamente vincolanti le rassicurazioni stesse. Il pacchetto servirà alla premier per cercare di convincere la Camera dei Comuni ad approvare finalmente l’Accordo di recesso.
La discussione fra i leader dei Ventotto sulla Cina si svolgerà durante la cena del Consiglio europeo, e avrà sul tavolo (anche se non dovrà ancora approvarla) la bozza della dichiarazione conclusiva del vertice dell’Ue con Pechino, previsto a Bruxelles per il 9 aprile. La dichiarazione è molto articolata e prevede un forte impulso alla collaborazione e ad accordi di reciprocità fra le due parti in diversi ambiti e settori, con un accento particolare sulla “connettività”.
L’intenzione dei Ventotto è quella di dare alla collaborazione con la Cina un significato strategico preciso, al di là della convenienza economica reciproca: quello di lavorare insieme per l’obiettivo comune di difendere e rilanciare a livello globale il multilateralismo, con l’impegno a riformare e rivitalizzare il Wto, e ad agire di concerto nell’ambito del G20.
Altro tema di politica estera sarà quello della situazione in Ucraina, a cinque anni dall’annessione della Crimea da parte della Russia. Sarà presente per l’occasione il presidente ucraino Petro Poroshenko.
Domani mattina, i leader dei Ventotto riprenderanno i lavori con la celebrazione del venticinquesimo anniversario della cooperazione con i partner dello Spazio economico europeo (Norvegia, Islanda e Liechtenstein); discuteranno poi della situazione economica insieme al presidente della Bce Mario Draghi, e adotteranno le conclusioni su altri due temi d’attualità: la lotta alla disinformazione online e la tutela dei cittadini nel contesto delle elezioni, in particolare le imminenti elezioni europee; e la lotta al cambiamento climatico.