Bruxelles – Né maggio né giugno. Il Parlamento europeo è disposto a dare al Regno Unito solo due settimane di tempo di estensione delle procedure di uscita dall’UE. Il presidente dell’istituzione comunitaria, Antonio Tajani, l’ha fatto presente ai leader degli Stati membri. “Il Parlamento auspica che un’eventuale estensione sia la più breve possibile, possibilmente non oltre l’11 aprile”, dice Tajani, convinto che “la questione non è tanto un’estensione corta o breve, ma tra una estensione utile e una estensione inutile”.
Tajani spiega la sua richiesta con ragioni pratiche. “L’11 aprile è l’ultimo giorno utile per il Regno Unito per organizzare le elezioni europee” nel caso dovessero decidere di partecipare, mentre il Parlamento europeo ha tempo fino al 18 aprile per approvare l’accordo di ritiro. “È imperativo che il quadro sia chiaro prima delle elezioni, per evitare problemi giuridici, non solo legati alla composizione del Parlamento, ma anche alle leggi elettorali degli stati membri e ai diritti di voto dei cittadini”.
La mini-estensione è legata ad un voto positivo del Parlamento di Westminster all’intesa di ritiro confezionata dai negoziatori europei e britannici. “Per noi un’estensione ha senso solo se la settimana prossima vi sarà l’accordo della Camera dei Comuni sul trattato di uscita”. In caso contrario, conclude Tajani, “un’estensione non avrebbe alcun senso: che i britannici chiedano un rinvio sine-die e organizzino le elezioni dei deputati britannici al Parlamento europeo”.