Bruxelles – Non c’è due senza tre. Nel rispetto del noto detto, la Commissione Ue infligge la terza multa a Google per il non rispetto delle norme alla base del funzionamento del Mercato unico. Questa volta si contestano al colosso del web “pratiche abusive nella pubblicità on-line”, sanzionate con quasi un miliardo e mezzo di euro (1.494.459.000 euro, pari all’1,29% del fatturato di Google nel 2018).
Lo spiega il commissario per la Concorrenza, Margrethe Vestager, cosa è successo: “Google ha consolidato la propria posizione dominante nella pubblicità collegata alle ricerche online, mettendosi al riparo dalla pressione della concorrenza con l’imposizione di restrizioni contrattuali anti-concorrenziali ai siti web di terzi”.
In pratica Google si è avvalso del sistema AdSense for Search per fornire pubblicità. Google ha agito da intermediario pubblicitario tra inserzionisti e proprietari di siti web che vogliono trarre profitto dallo spazio intorno alle pagine dei risultati della ricerca. L’antitrust comunitario ha stabilito che dal 2006 Google prevedeva nei suoi contratti “clausole di esclusiva”. Vuol dire che i gestori delle pagine web non potevano mostrare sulle pagine dei risultati di ricerca di annunci pubblicitari collegati alla ricerca dei concorrenti (Yahoo, Microsoft e affini).
Non solo. A partire dal marzo 2009 Google ha altresì previsto clausole che imponevano ai publisher di “chiedere l’autorizzazione scritta da parte di Google prima di modificare il modo in cui sono visualizzati i messaggi pubblicitari dei concorrenti”. Ciò significava che di fatto Google “controllava quanto fossero attrattivi i messaggi pubblicitari inseriti dai concorrenti, e quindi i click ricevuti”.
Tutto questo, lamenta Vestager, rappresenta “pratiche illegali ai sensi delle norme antitrust dell’UE. Tale condotta illegale si è protratta per oltre 10 anni”. Per oltre un decennio “è stato negato ad altre società la possibilità di competere sulla base dei meriti e di innovare e ai consumatori di godere dei vantaggi della concorrenza”. L’ammontare della multa è stato calcolato proprio su gravità dell’illecito e durata.
E’ la terza volta che l’UE multa Google. A giugno 2017 è stata imposta un’ammenda di 2,42 miliardi di euro per abuso di posizione dominante attraverso vantaggi illegali al proprio servizio di acquisti comparativi; nel luglio 2018 è stata inflitta la multa record di 4,34 miliardi di euro per pratiche illegali riguardanti i dispositivi mobili Android. Con la multa di oggi il conto di Google nei confronti dell’UE supera gli 8 miliardi di euro.