Bruxelles – Non è vero che c’è ‘maretta’ all’interno dell’UE per l’iniziativa italiana di sottoporre all’attenzione – e alla firma – dei cinesi un protocollo d’intesa di cooperazione commerciale. L’Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE, Federica Mogherini, sostiene invece il contrario, e cioè che “tutti gli Stati membri hanno espresso l’intenzione di un approccio unitario nei confronti della Cina”.
C’è, a detta di Mogherini, la consapevolezza del fatto che “se l’unità a 28 è sempre un valore aggiunto, nei confronti della Cina lo è ancora di più”. L’incontro dei ministri degli Esteri in sostanza si è concluso senza tensioni. Anche se lo stesso meeting si era aperte con alcune riserve. Quelle lussemburghesi, ad esempio.
Il capo della diplomazia del Granducato, Jean Asslborn, ha voluto toccare la questione delle reti veloci di telecomunicazione. “Sul 5G dobbiamo distinguere tra questioni di sicurezza e problemi di concorrenza”, sostiene a proposito del piano italiano. Non chiude all’idea della nuova via della seta, a patto che “se ci sono aperture in Europa ve ne siano anche in Cina”.
L’impressione è che Mogherini voglia smorzare i toni del dibattito e le preoccupazioni che in questi giorni accompagnano l’annuncio italiano di intensificare le relazioni tra Roma e Pechino. Un annuncio a cui dovrebbe seguire la firma nel giorno del vertice dei leader dell’UE a Bruxelles, questo giovedì, dove si parlerà appunto di relazioni con la Cina.