Bruxelles – Aprirsi alla Cina è un errore, e il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, non lo nasconde. Critica il governo italiano e i partiti che lo compongono, per la scelta di sottoscrivere il protocollo d’intesa con Pechino sulla nuova via della seta. “Mi pare singolare che chi si definisce sovranista poi si arrende all’invasione cinese”, dice al termine del dibattito sul futuro dell’Europa, in compagnia del primo ministro slovacco Peter Pellegrini.
“Non condivido affatto le scelte del governo italiano che alza le mani e si arrende all’avanzata cinese”. Come Italia e come Europa “non possiamo accettarlo”, perché “tutti hanno interesse a difendere i propri interessi, e noi dobbiamo difendere i nostri”. Non giova dunque all’UE permettere la penetrazione cinese, sottolinea Tajani. Che a Lega e Movimento 5 Stelle dice: “Io sono un sovranista europeo”.
L’Italia rischia di essere il primo Paese dell’UE e l’unico del gruppo dei G7 a sottoscrivere una cooperazione economica con la Cina. Il protocollo, ancora non noto nella sua versione definitiva, secondo le intenzioni del governo Conte, dovrebbe essere sottoscritto la prossima settimana, in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping a Roma.
Il governo tira dritto, con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che a margine dei lavori dell’Ecofin sostiene che sul caso “ssta facendo credo una gran confusione”. Come spiega, quello oggetto di dibattito “non è un accordo ma un protocollo d’intesa in cui si ribadiscono accordi di cooperazione commerciale presenti in tutti i documenti europei”. Il titolare del Tesoro sottolinea che “nessuna regola commerciale ed economica viene cambiata e non sarebbe nemmeno nella possibilità italiana, visto che il commercio internazionale e’ una competenza europea”.