Bruxelles – Si fanno meno figli, se ne fanno sempre più tardi. L’Europa delle nascite non porta con sé buonissime notizie. Dando un’occhiata agli ultimi dati Eurostat di fresca diffusione, la prima cosa che salta agli occhi è che tra il 2016 e il 2017 nel territorio dell’UE si vede una diminuzione della natalità: si è passati da 5.148.166 di nuovi nati a 5.074.855, il dato più basso dal 2013.
A trainare verso il basso soprattutto le performance dei Paesi considerati ‘più ricchi’. Tra le principali economie dell’eurozona e dell’UE solo la Germania ha visto un costante incremento nelle nascite dal 2013 al 2017, mentre nello stesso periodo Francia e Italia hanno visto affievolirsi sempre di più la quota di nuove nascite. Al di là delle Alpi il numero dei nuovi nati è continuamente sceso da quota 824.263 a quota 770.045 in quattro anni, mentre nella Penisola nello stesso periodo le cifre sono scese da 545.606 a 458.151.
Non solo. L’Italia è il Paese dove si diventa madre per la prima volta più tardi che ovunque. Nel 2017 l’età della donna per il primo parto era superiore a 30 anni in Italia (31,1 anni), seguita da Spagna (30,9), e Lussemburgo (30,8). Ancora, le percentuali più elevate di nascite di un primo figlio a donne di 40 anni e più sono state registrate in Spagna (7,4% delle nascite totali del primo figlio nel 2017) e in Italia (7,3%), seguite da Grecia (5,6%) e Lussemburgo (4,9%).