Bruxelles – Chiudete le valigie, si va a Berlino! O a Varsavia, o magari Tallinn. Sempre e comunque passando per la Russia. I mondiali di calcio dello scorso anno non hanno fatto la fortuna degli azzurri, che non hanno neppure partecipato, ma quella di quanti volevano quanto meno tentare di arrivare in Europa. Già, perché le autorità russe hanno deciso che chiunque in possesso di un biglietto per una delle partite della massima competizione calcistica per Nazioni potesse entrare senza bisogno di visto, e questo ha contribuito ad alimentato i flussi migratori verso l’Europa.
Tutto vero, e messo nero su bianco da Frontex, l’Agenzia di guardia costiera e di frontiera europea, nel rapporto sull’analisi dei rischi per il 2019. C’è un paragrafo dedicato proprio a questo nel documento di 52 pagine. La politica del ‘visa-free’ per i possessori dei tagliandi delle partite mondiali, “ha consentito ai migranti di raggiungere le frontiere esterne dell’Ue attraverso la Russia, con i migranti che tentavano di entrare illegalmente nell’Ue”. Un aspetto, questo, che “ha contribuito” all’aumento delle rilevazione dei casi di tentato ingresso irregolare rispetto al 2017 (1.084 casi registrati, +212), pur “rimanendo su livelli molto inferiori rispetto ad altre rotte”.
Dalla Russia alla Bielorussia o in Ucraina, e da lì nell’Ue. Queste le rotte tracciate dal football e seguite da quanti, durante il tragitto, si sono anche goduti pochi istanti di coppa del mondo. Un momento di svago prima di rifare lo zaino e rimettersi in marcia. Si va a Berlino. Frontex permettendo.